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L'Istituto svizzero di Roma e la rinascita artistica di Palermo

Recentemente ristrutturato, Palazzo Butera offrirà una residenza ad artisti svizzeri. swissinfo.ch

Con l'esposizione degli artisti zurighesi Rico Scagliola e Michael Meier e l'inaugurazione di una residenza artistica, la fondazione svizzera intende sostenere il rinnovamento culturale della capitale siciliana.

Questo contenuto è stato pubblicato il 01 novembre 2019
Valeria Mazzucchi e Antoine Harari, swissinfo.ch

Dopo aver attivamente partecipato alla biennale d'arte Manifesta12Link esterno, la direttrice dell'Istituto svizzero di Roma Link esternoJoëlle Comé et il responsabile artistico Samuel Gross sono di ritorno a Palermo. Intendono svolgere un ruolo importante nel panorama artistico in pieno risveglio della città. "Siamo stati molto colpiti da ciò che abbiamo visto lo scorso anno. Palermo sta vivendo una crescita incredibile nella scena internazionale dell'arte contemporanea", spiega Gross.

Non è quindi un caso se quest'ultimo ha deciso di organizzare la prima grande esposizione videoLink esterno del duo svizzero Rico Scagliola e Michael Meier, premiati agli Swiss Art Award 2018, a Palazzo Ziino, uno dei luoghi chiave della cultura palermitana. 

È in questo scenario che hanno prodotto Forte nella diversità e Fabulously Antifascist (2019), due opere video che creano un parallelo tra la gay-pride di Zurigo e quella di Palermo mescolando i luoghi e gli ambienti sonori. Questa ricerca s'iscrive nella continuità del lavoro di questi due artisti che si interrogano dal loro esordio sul concetto di identità.

Rico e Michael, due artisti video svizzeri a Palermo

Questa effervescenza artistica ha spinto l'Istituto svizzero a volersi radicare più in profondità nella città, creando un nuovo programma di residenza per artisti, chiamato Palermo CallingLink esterno. Questa residenza della durata di tre mesi si è tenuta per la prima volta quest'anno, da settembre a novembre, e si aggiunge alle altre già offerte dall'Istituto a Roma e a Milano. 

Di più corta durata, questo progetto si svolge però in uno dei luoghi più interessanti di Palermo: Palazzo Butera. Questo edificio storico del XVII secolo è recentemente tornato a nuova vita grazie a due mecenati lombardi: Francesca e Massimo Valsecchi che, dopo averlo acquistato, l'hanno completamente ristrutturato.

Simbolo della primavera culturale vissuta dalla città, è un luogo che vuole diventare un punto di incontro per i diversi protagonisti della cultura internazionale nella capitale arabo-normanna.

In questi mesi, il museo sarà la casa di Yasmine Hugonnet e Jasmine Keller, le prime residenti.

In residenza a Palazzo Butera

Yasmine HugonnetLink esterno, coreografa e ballerina, è conosciuta in Svizzera per le sue creazioni andate in scena ad esempio al teatro di Vidy, a Losanna. Ha fondato la compagnia "Arts mouvementés" che lavora in collaborazione con la città della Svizzera francese. Attualmente sta lavorando al suo nuovo progetto, "7 Winters", che aprirà la stagione del Teatro di Vidy nel settembre 2020. Si tratta di un'opera basata su una riflessione legata alla reciprocità dei movimenti e i diversi significati che queste ripetizioni possono comportare.

Hugonnet approfitta allo stesso tempo di scoprire Palermo con la sua coinquilina, Jasmine Keller.

Giovane scrittrice, quest'ultima è arrivata nella città poiché intende ambientare il suo prossimo romanzo in Sicilia. Sembra aver trovato rapidamente l'ispirazione in questo luogo dal fascino ruvido e misterioso. Con il suo percorso accademico in letteratura tedesca, la sua intenzione era inizialmente quella di dedicarsi a un dottorato sul mito di Narciso, ma alla fine ha deciso di seguire l'istinto che la spingeva verso la scrittura narrativa. 

Così, tra le sale di Palazzo Butera, sta scrivendo l'avventura di questo mito greco riadattato al gusto contemporaneo, attorniata dai muri che riecheggiano a loro volta di leggende.  

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