Vacanze «etiche»: buone intenzioni ma pochi risultati
Vacanze rispettose delle popolazioni locali e dell'ambiente: un bell'ideale messo però in ombra dalla concorrenza fra operatori turistici e dal disinteresse della clientela. Alcune compagnie continuano però gli sforzi in questo settore.
Il turismo è in continuo boom dalla fine degli Anni Ottanta. L'anno scorso, 657 milioni di persone sono partite all'estero. Le conseguenze sono note: inquinamento, distruzione delle popolazioni tradizionali, eccetera. Coscienti del problema, la maggior parte dei grandi operatori turistici svizzeri hanno creato un posto di responsabile dell'ambiente.
Alcune agenzie si sono riunite per stabilire criteri comuni atti ad assicurare un turismo sostenibile: 17 di loro hanno firmato una dichiarazione d'intenti per un turismo più verde e più sociale, e dal 1998 stabiliscono direttive per gli alberghi. Altri problemi, come la prostituzione o il trasporto, potranno essere trattati in futuro, ha indicato all'agenzia di stampa svizzera Ats Kaspar Hess, responsabile ambientale presso Hotelplan.
Solo 100 percento Nature, filiale svizzera dell'agenzia francese Atalante specializzata in trekking, fornisce ai clienti una «carta dei valori etici del viaggiatore» che contiene consigli per proteggere l'ambiente e rispettare le popolazioni autoctone. Altri operatori turistici invece integrano questi consigli nella documentazione generale di viaggio.
Le buone intenzioni delle agenzie sono però una goccia nell'oceano. In un contesto di concorrenza estrema, la «sopravvivenza economica passa in primo piano» mentre «il tema dell'ecologia è relegato al posto inferiore nella lista delle priorità», si legge nel rapporto ambientale 1998 della Hotelplan. «Uno dei grandi problemi è che le previsioni si fanno a corto termine. Non si pensa al futuro delle regioni turistiche fra 20 anni», afferma Hans Wiesner, responsabile per l'ecologia alla ITV.
I bassi costi del trasporto aereo sono un altro ostacolo. «Il problema è spinto all'estremo con le offerte di soggiorno all'altro capo del mondo a prezzi stracciati», afferma Michel Chevallier, portavoce del WWF. «Per questo chiediamo l'introduzione di una tassa sul cherosene». «L'aereo è troppo concorrenziale rispetto al treno, anche per le destinazioni europee, aggiunge Hans Wiesner.
Gli stessi viaggiatori hanno un atteggiamento ambiguo. Secondo un sondaggio, il 70 percento dei clienti della Hotelplan e della SSR- Viaggi ritengono che il turismo abbia un impatto negativo sull'ambiente ma questa problematica non viene mai abbordata al momento della scelta di una destinazione.
Un'offerta speciale di viaggi intitolata «sanfte Touren» lanciata dalla Hotelplan nel 1993 è stata cancellata nel 1997 per mancanza di clienti. «La gente è sensibile all'ambiente e al sociale in Svizzera, meno quando viaggia», afferma Kaspar Hess. I recenti sforzi di 100 percento Nature per promuovere la sua carta dei valori etici nei media hanno avuto poco successo: solo una trentina di persone l'hanno infatti richiesta.
swissinfo e agenzie

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