Una spumeggiante Olanda travolge l'Italia a Berna
L'Olanda ha conquistato Berna sia sul terreno da gioco che nelle vie del centro invase pacificamente giorno e notte da uno stuolo di tifosi olandesi dagli sgargianti colori arancioni. Grande delusione fra i tifosi azzurri che si aspettavano molto di più dalla loro squadra. Reportage dalla casa d'Italia.
La compassata capitale svizzera si è trasformata sin dalle prime ore di ieri mattina in una grande festa del calcio a cielo aperto. Con un unico vistoso colore a dominare il panorama del centro storico cittadino: l'arancione dei tifosi olandesi giunti a migliaia in Svizzera per seguire la squadra del cuore.
"Mi piace molto Berna. È molto ospitale, ma le sue piazze sono un po' troppo piccole per accogliere tutti i tifosi olandesi", ci dice Theo, tifoso olandese di Culenborg, che incontriamo sulla lunga via che ci porterà alla casa d'Italia. È la sua prima visita a Berna e prevede una vittoria di misura dell'Olanda sull'Italia per 1 a 0. "Un ambiente eccezionale, è molto bello. L'Olanda vincerà 2 a 0", gli fa eco Yvonne, tifosa della squadra arancione di Arnheim, che, comodamente seduta, sorseggia una birra in compagnia di tre amiche olandesi.
Meno vistosi numericamente i tifosi italiani si lasciano contagiare dal clima festoso e inebriante creato dai cugini olandesi. "È un ambiente bello e divertente. Tutto tranquillo, siamo tutti amici," sostiene Barbara, arrivata da Galatina, per seguire da vicino gli azzurri. Sulla vittoria finale dell'Italia non ha dubbi: "L'Italia vincerà 2 a 0".
È casa loro
Alla casa d'Italia Giuseppe Guzzi, capo servizio e colonna portante del ritrovo della comunità italiana a Berna, ci accoglie con la consueta simpatia e gentilezza. Non si sbilancia sul risultato finale della partita, ma con una punta d'ironia osserva: "Gli olandesi sono ormai a casa loro a Berna".
I tifosi azzurri - presenti in buon numero nel ritrovo italiano - non si lasciano scomporre dall'invasione arancione. Sono ottimisti sul risultato finale. Antonio, in Svizzera dal 1961, è fiducioso e spera in una vittoria azzurra per 2 a 0.
Cosimo, da 43 anni nel nostro paese, non vuole essere da meno: "Ci prendiamo tutto quello che viene. Sono fiducioso, anche se a Berna c'è solo un colore, l'arancione. Un colore che si vede più del nostro. È un colore vivace, il colore dei lavoratori delle strade, ma i nostri ci sono."
Alle 20 e 45 sullo schermo della casa d'Italia iniziano a scorrere le immagini della partita in diretta su Rai 1 dallo Stade de Suisse. Anche nello stadio c'è un unico colore a farla da padrone. E non è l'azzurro italiano.
In sala non vola una mosca. Il giornalista della Rai ricorda che l'ultima sconfitta dell'Italia contro l'Olanda risale ai mondiali del 1978. Ma nessuno dà peso all'osservazione. Tutti s'immergono con trepidazione nella partita.
Olandesi frizzanti
La partita inizia in modo equilibrato. Un colpo di testa di Luca Toni al 12esimo minuto lascia ben sperare per il proseguio della partita. Alla casa d'Italia volano tuttavia già i primi insulti all'indirizzo dell'attaccante azzurro accusato di "egoismo".
Con il passare dei minuti l'Olanda aumenta il ritmo e la pressione sulla difesa italiana. Dopo una prima occasione mancata al 16esimo minuto Ruud van Nistelrooy non fallisce l'appuntamento con la rete al 25esimo.
Urla di rabbia e improperi all'indirizzo dell'arbitro, reo di non aver fischiato il fuorigioco dell'attaccante olandese. L'interpretazione dell'arbitro, secondo cui van Nistelrooy era tenuto in gioco da Panucci che si trovava a terra oltre la linea di fondo campo, non convince nessuno. "Penso che fosse fuorigioco, anche se c'è questo nuovo regolamento adesso. Il nostro difensore era a terra, non in piedi sulla linea di fondo, pronto a rientrare in gioco," ci dirà poi Antonio nella pausa fra il primo e secondo tempo.
L'Italia prova a reagire, sfiorando il pareggio con un salvataggio sulla linea di porta della difesa arancione, ma al 31esimo la micidiale macchina del contropiede olandese mette a segno la seconda rete ad opera del numero dieci Wesley Sneijder che insacca la palla in rete con un tiro da manuale fra il portiere Gianluigi Buffon e il primo palo.
Un'Italia abulica
Al termine del primo tempo c'è delusione e rabbia fra i tifosi italiani, che pur risconoscendo i meriti dell'Olanda sottolineano soprattutto i demeriti di un'Italia irriconoscibile.
Antonio, raggiunto nel frattempo dalla figlia e dal nipotino, è deluso del gioco evanescente della squadra azzurra: "Stiamo perdendo e stiamo giocando male".
"L'Italia sta giocando malissimo. In attacco dobbiamo fare un gioco più vivace, Il nostro attaccante (Luca Toni, ndr) è morto. Bisognava impostare il gioco con Cassano e Del Piero," gli fa eco Osvaldo.
Nel secondo tempo l'entrata di Alessandro Del Piero al posto di Antonio di Natale e di Fabio Grosso al posto di Marco Materazzi dà una maggiore spinta offensiva all'Italia che non riesce tuttavia a realizzare alcune ottime occasioni da rete.
L'ennesimo errore di Luca Toni, che non è decisamente in serata, manda su tutte le furie i tifosi azzurri alla Casa d'Italia. Ma è tutta la squadra a deludere per la mancanza di lucidità e brio. C'è chi grida a gran voce: "Dategli il Viagra!"
Nemmeno l'entrata di Antonio Cassano riesce a risollevare le sorti di una partita nera. E i tulipani in contropiede non perdonano Al 78esimo vanno in rete con Giovanni van Bronckhorst di testa. In precedenza Fabio Grosso e Andrea Pirlo erano andati vicinissimi al gol per gli azzurri.
Non bisogna perdere la speranza
Sul 3 a 0 alcuni tifosi cominciano a sfollare lasciando amareggiati il ristorante. Al fischio di chiusura della partita la delusione è palpabile per l'abulica prestazione della squadra azzurra che è sembrata ammaliata dalla marea arancione che ha invaso Berna.
Tutti si aspettavano un'Italia più frizzante e all'altezza del titolo di campione del mondo. "L'Italia ha deluso. Ci aspettavamo un'Italia diversa. Non si può giocare con l'Olanda e fare solo un tiro in porta. L'Italia ci dà tutto: delusioni e grandi risultati. Siamo preparati anche a questo. Se non s'impegnano, vanno a casa," è l'amaro commento di Cosimo.
L'Italia si gioca il tutto per tutto nelle prossime partite contro la Romania e la Francia. Ma c'è chi vuole essere ottimista. Adolf, assiduo frequentatore bernese del ritrovo italiano, invita gli amici italiani a non scoraggiarsi: "Sono un appassionato di calcio italiano. Non è ancora tutto perso per la squadra azzurra, non bisogna perdere la speranza."
Sullo schermo della casa d'Italia cala mestamente il sipario di una partita da dimenticare. Non è serata per gli azzurri. Ed anche la notte nero pece si tinge d'arancio. Berna è ormai saldamente nelle mani del serpente arancione che ha inghiottito in un solo boccone la preda azzurra.
swissinfo, Andrea Arcidiacono, Berna
Le partite dell'Italia (gruppo C)
9.6.: Olanda 3 - Italia 0 a Berna (Stade de Suisse)
13.6. (18h): Italia - Romania a Zurigo (Letzigrund)
17.6. (20h45): Francia - Italia a Zurigo (Letzigrund)
Quarti di finale:
21.6. (20h45): la prima squadra qualificata del gruppo C giocherà contro la seconda qualificata del gruppo D (Grecia, Russia, Spagna, Svezia) a Basilea.
22.6. (20h45): La seconda qualificata del gruppo C giocherà contro la prima squadra qualificata del gruppo D a Vienna.
Lo Stade de Suisse/Wankdorf di Berna ha una capienza di 32 mila spettatori.
Il Letzigrund di Zurigo può accogliere 30 mila spettatori.
Italiani in Svizzera
In Svizzera vivono 1,6 milioni di stranieri (fine 2007), che rappresentano il 21% della popolazione.
La comunità più grande è rappresentata dagli italiani (291'600 persone). Seguono i serbo-montenegrini (191'800), i portoghesi (173'500), i tedeschi (172'500) e i turchi (73'900).
L'87% degli stranieri residenti sul suolo elvetico sono di nazionalità europea.
Casa d'Italia a Berna
La Casa d'Italia fu acquistata dalla Comunità italiana di Berna nel 1937 con la determinante donazione dell'allora Ministro d'Italia Fulcieri Paulucci de' Calboli.
L'Associazione Casa d'Italia conta circa 300 soci, un comitato direttivo e ospita 30 associazioni culturali, sportive e regionali.
Dal 1969 è in vigore la gestione diretta del ristorante e dal 1982 la Casa d'Italia ha ottenuto l'autorizzazione per svolgere con il proprio ristorante attività aperta al pubblico.

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