Un rapporto della Confederazione sull'evoluzione del rimboschimento delle zone devastate da Lothar
L'evoluzione del rimboschimento nelle regioni colpite dalla tempesta «Lothar» sarà seguita scientificamente. Una delle parcelle studiate è quella di Buchberg presso Diessenhofen (TG), dove lunedì i responsabili del progetto hanno presentato gli scopi dell
Lo studio è promosso dalla Confederazione e si occupa dell'effetto della selvaggina, in particolare cervidi e cinghiali, sulla crescita delle giovani piante. In tutto il paese sono considerate sei regioni e i risultati saranno pubblicati nel 2003, ha spiegato Paul Gruber, ingegnere forestale cantonale di Turgovia.
Secondo Daniel Rüegg, direttore della parte della ricerca dedicata alla vegetazione, nuove piantagioni non sono quasi necessarie: a Buchberg saranno piantati circa 400 alberi, essenzialmente specie eliofile come querce, ciliegi, larici e abeti americani. Si provvederà a proteggere individualmente le pianticelle: non vi saranno recinzioni di intere superfici.
Vista questa strategia di rimboschimento, Heinz Nigg, responsabile della parte faunistica del lavoro, ritiene che all'inizio sia necessaria una maggiore pressione venatoria, in particolare sui caprioli, che più approfitterebbero della accresciuta disponibilità alimentare. Tuttavia la caccia al capriolo sarà proibita in alcune zone.
I ricercatori possono avvalersi di informazioni raccolte su parcelle che hanno sofferto delle tempeste degli anni 1960 e '70, e più recentemente, nel febbraio 1990, di «Vivian». Rüegg ha precisato che si è studiato quali siano stati in passato i provvedimenti più fruttuosi.
La ricerca al Buchberg ha un valore di progetto pilota: tra le sei parcelle scelte è qui che il lavoro è più avanzato. Da un lato il Canton Turgovia si è dimostrato subito estremamente interessato, dall'altro, in questa regione proprietari di bosco, guardie forestali e cacciatori hanno mostrato identità di vedute, ha concluso Ruegg.
swissinfo e agenzie

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