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Un nuovo Letten a Zurigo?

Un controllo di polizia nella Bäckeranlage: dopo la chiusura del Letten, il giardino pubblico nel quartiere 4 è diventato un ritrovo dei tossicodipendenti; ora comincia a destare preoccupazione Keystone Archive

Zurigo si prepara a chiudere d'autorità, per la terza volta, un parco pubblico che ospita la «scena aperta» della droga. È la Bäckeranlage, dove non soltanto si commerciano e consumano droghe, ma gli spacciatori si fanno sempre più aggressivi.

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 marzo 2001 minuti
Silvano De Pietro, swissinfo.ch

Questo dell'invadenza degli spacciatori è l'aspetto più pericoloso dell'ultimo ritrovo all'aperto dei tossicomani. Ed è anche il motivo principale per cui le autorità hanno deciso di agire, dopo che, negli ultimi anni, s'erano limitate a tenere sotto controllo, anche con interventi socio-sanitari mirati, la «scena» della droga la Bäckeranlage. Il Municipio di Zurigo renderà note il 21 marzo le misure che adotterà in merito.

Ma intanto il parlamento cantonale ha approvato e dichiarato urgente un postulato dell'Udc, sostenuto anche dai socialisti, con il quale si chiede che la polizia cantonale venga impegnata a dar man forte alla polizia della città nello sgombero e nella chiusura, il più rapidamente possibile, della Bäckeranlage. È quindi possibile che l'operazione si faccia prima del 21 marzo, con un blitz a sorpresa, come del resto era avvenuto per le due precedenti chiusure del Platzspitz e del Letten.

La Bäckeranlage è un giardinetto nei pressi della Langstrasse, nel Kreis 4, il quartiere «a luci rosse» della città sulla Limmat. Dopo la chiusura, nel 1995, dell'area del Letten (una stazione ferroviaria fuori uso) che era diventata il rifugio di tossicomani e spacciatori dopo la precedente chiusura, nel 1992, del parco del Platzspitz, la «scena» della droga si era dispersa nei quartieri 4 e 5 ed era divenuta meno visibile, più discreta.

Un risultato, questo, ottenuto anche grazie alla coerente applicazione dei quattro principî della nuova politica svizzera di lotta alla droga: prevenzione, aiuto alla sopravvivenza, terapia e repressione.

Negli ultimi sei anni, tuttavia, il fenomeno continuava a persistere, anche se meno virulento che in passato: e i drogati avevano preso a frequentare il giardino pubblico della Bäckeranlage, presso il quale era stato installato uno dei centri di assistenza sociale e medica nei quali viene praticata, sotto controllo medico, la distribuzione di eroina a fini terapeutici e di recupero.

L'assembramento alla Bäckeranlage era però poca cosa, in confronto alle condizioni spaventose che si erano determinate nella prima metà degli anni Novanta nel «needlepark» del Platzspitz e presso la stazione Letten.

Due situazioni che avevano reso Zurigo tristemente famosa nel mondo. La «scena» zurighese era allora frequentata da circa 1'500 persone, delle quali 200 o 300 provenienti dall'estero. Questi numeri oggi sono ridotti all'ordine di qualche decina. Anche le aggressioni e le scene di estremo degrado personale si sono fortemente ridotte negli ultimi anni.

Circa un anno fa, le autorità avevano deciso di «convivere» in qualche modo con il fenomeno, pensando di poterlo tenere sotto controllo, sia con la continua sorveglianza della polizia, sia con l'impiego di pattuglie di psicologi con il compito di rendere più sopportabile, ai normali frequentatori della Bäckeranlage ed agli abitanti del quartiere, la presenza di tossicodipendenti, alcolizzati e altri emarginati.

Rimaneva sempre il timore che, durante l'estate, il fenomeno s'ingrandisse e prendesse il sopravvento. Ora, non soltanto la «scena» alla Bäckeranlage a causa dell'inverno relativamente mite è cresciuta ben oltre quanto le autorità si aspettassero, ma gli spacciatori si sono fatti più intraprendenti ed aggressivi. Perciò l'orientamento è quello di prendere provvedimenti drastici, come la chiusura e la recinzione del Bäckeranlage fino all'autunno prossimo, per prevenire un'incontrollabile esplosione del fenomeno nei prossimi mesi.

Silvano De Pietro

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