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Un fronte unito per la Fondazione Svizzera solidale

Continuano le discussioni sulla ripartizione delle eccedenze aurifere della Banca nazionale Keystone

È quanto auspicano l'Associazione di sostegno e il Forum per le opere d'aiuto, i cui rappresentanti hanno tenuto lunedì una conferenza stampa a Berna, in vista dell'imminente dibattito al Consiglio nazionale per l'approvazione definitiva della legge che istituisce detta Fondazione.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 settembre 2001

Le due organizzazioni sono attivamente impegnate, sin dall'inizio, in favore della realizzazione della Fondazione Svizzera solidale. L'Associazione di sostegno raggruppa oltre 900 personalità di ogni estrazione politica; mentre il Forum per le opere d'aiuto si compone di 35 organizzazioni umanitarie attive in Svizzera e all'estero. I rispettivi rappresentanti hanno definito "un compromesso convincente" la proposta formulata dal Consiglio degli Stati ed invitano quindi il Consiglio nazionale a farla propria "senza diluirla".

Se oggi è possibile porre termine al "periodo delle esitazioni e dei tentennamenti" - hanno detto - ciò è dovuto non soltanto al lavoro politico svolto dal Consiglio degli Stati, ma anche alla stessa iniziativa dell'UDC (Unione democratica di centro) sull'impiego dell'oro eccedentario della Banca nazionale. Tale iniziativa, fondamentalmente ostile alla Fondazione, ha involontariamente contribuito alla formulazione del compromesso.

Il Consiglio degli Stati aveva infatti approvato, lo scorso 20 giugno, la proposta di attribuire i rendimenti delle riserve eccedentarie d'oro (1'300 tonnellate) per un terzo all'AVS, per un altro terzo ai cantoni e per l'ultimo terzo alla Fondazione Svizzera solidale. Questa chiave di ripartizione, elaborata come controprogetto all'iniziativa dell'UDC che vuole destinare tutte le riserve d'oro - e non soltanto quelle eccedentarie - all'AVS, è stata ripresa in agosto dalla commissione economia del Consiglio nazionale, che la raccomanda al plenum per l'approvazione.

A nome dell'Associazione di sostegno alla Fondazione Svizzera solidale, la consigliera agli Stati Cristiane Brunner ha detto che in tal modo "è stata fissata una base chiara in vista della votazione popolare: il progetto risponde a delle esigenze giustificate e, nello stesso tempo, è un investimento per il futuro. Si tratta di un compromesso politicamente convincente, che apre delle opportunità da utilizzare".

Per Jürg Krummenacher - rappresentante del Forum delle opere d'aiuto e presidente della Comunità di lavoro Swissaid, Azione quaresimale, Pane per i fratelli, Helvetas, Caritas - "il nuovo consenso che si delinea è tanto più degno di nota se si considerano le forti divergenze che per anni ha generato l'idea della Fondazione". Da parte sua, il professore losannese e membro del consiglio della Croce Rossa, Pierre de Senarclens, ha detto che la creazione della Fondazione non è frutto di un qualche "ricatto". Il suo scopo è quello di gettare le basi dell'aiuto umanitario futuro e di offrire l'occasione "di trarre lezione da un passato difficile, e non di 'affrontare' il proprio passato storico o di soddisfare esigenze di sorta".

Silvano De Pietro

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