Libia: delegazione Unione Africana a Bengasi, razzi su Misurata
La delegazione dell'Unione Africana (UA) è arrivata a Bengasi dopo aver lasciato Tripoli nell'ambito del tentativo di mediazione tra Muammar Gheddafi e le forse antigovernative.
Assente il presidente sudafricano Jacob Zuma, rientrato in patria dopo l'incontro ieri con il leader libico. La delegazione incontrerà oggi i rappresentanti del Comitato Nazionale Transitorio (CNT): sul tavolo c'è la proposta di cessate il fuoco immediato e la road map per uscire dalla crisi, a cui ieri il rais ha dato il suo assenso.
Prima dell'arrivo della delegazione dell'UA, i ribelli libici a Bengasi hanno detto che per giungere ad un cessate il fuoco le truppe di Gheddafi devono ritirarsi dalle strade tornare nelle caserme e la gente deve essere autorizzata a scendere in strada ed esprimere liberamente le proprie opinioni.
Intanto un portavoce dei ribelli ha riferito che le forze leali al leader libico stanno sparando oggi missili Grad su obiettivi di Misurata.
Ma anche le operazioni militari della NATO in Libia vanno avanti. L'Alleanza continuerà a "mettere pressione contro le forze che minacciano la popolazione civile", ha dichiarato un alto ufficiale della NATO. "I nostri aerei stanno volando e quando vedono una minaccia per i civili, intervengono". "Non sembra che l'indicazione di accordo di pace abbia nessuna sostanza a questo momento", ha aggiunto.
Commentando gli sforzi dell'Unione Africana per trovare una mediazione alla crisi libica, un responsabile della NATO ha notato che la comunità internazionale "è unita" nel chiedere l'uscita di scena del colonnello Gheddafi e nel ritenere questo gesto sia un preliminare d'obbligo ad una road map verso la transizione. "In Libia non c'è una soluzione militare, ma serve una soluzione politica e la soluzione politica potrà esserci solo con l'uscita di scena di Gheddafi", ha dichiarato la fonte.