Libia: comandante Nato, obiettivo non era eliminare Gheddafi
L'obiettivo del bombardamento Nato che ha colpito il quartier generale di Gheddafi a Tripoli non era l'eliminazione del colonnello libico. Lo ha affermato il comandante dell'Operazione Unified Protector, il generale canadese Charles Bouchard, durante una conferenza stampa tenuta nel quartiere generale dell'Alleanza Atlantica a Bruxelles in collegamento video da Napoli.
"Io continuo a restare concentrato non sugli individui, né su un cambio di regime" ma sulla protezione della popolazione, ha detto Bouchard, sostenendo che l'obiettivo può essere raggiunto "impegnando le truppe che colpiscono direttamente i civili" e "colpendo le linee di rifornimento ed i centri di comando che danno gli ordini".
Circa la sorte di Gheddafi, Bouchard ha affermato: "direi che non era nella stanza in cui è entrata la bomba, visto che è apparso in televisione l'indomani".
Lo scopo dell'azione militare contro le forze pro-Gheddafi ("che si proteggono dietro uomini, donne e bambini"), secondo il generale canadese, è quello "di creare le condizioni per il ritorno al dialogo e alla diplomazia". Le operazioni "finiranno quando finiranno le loro azioni immorali, illegali e non etiche".
A proposito delle vittime civili a Misurata, Bouchard ha ricordato che la Nato "non ha nessuno sul campo" per poter verificare i numeri "ma sicuramente sarebbero state molte di più se la Nato non fosse intervenuta".