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Tre esposizioni, un percorso

Nelle tre mostre ticinesi dedicate al Ticino come terra di frontiere (1939-1945) si è cercato di scandagliare il tema della frontiera in tutti i suoi significati.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 aprile 2005 - 09:36

Come i capitoli di un’unica narrazione, ciascuna esposizione ha, oltre al titolo comune, un secondo titolo, riguardante il tema trattato nello specifico.

La frontiera è un concetto che ha significati che vanno però al di là di quello puramente fisico-politico: la distanza, a volte incolmabile, che rende difficile la comunicazione tra le diverse culture e gli strati sociali; la barriera psicologica, fatta di paure e pregiudizi, che allontana gli individui e i popoli.

Insomma frontiere nella frontiera che tendono ad essere più fortificate ed invalicabili durante i periodi di guerra o dui ristrettezze economiche. Ma che possono essere superate con la comprensione e la solidarietà.

"La mobilitazione dimenticata"

Curata da Christian Luchessa la mostra, negli spazi del Museo del Malcantone (Curio), è dedicata a un aspetto poco conosciuto, ma assai significativo, della mobilitazione 1939-1940: la presenza di campi d’internamento per rifugiati, che hanno svolto lavori di utilità pubblica durante l’intero conflitto. Apertura dal 2 aprile al 30 novembre, giovedì e domenica 14h-17h.

"Il percorso delle idee"

La mostra presso il Museo Onsernonese (Loco), curata da Francesca Pozzoli, si sofferma sui rapporti culturali, di scambio e reciproco arricchimento, tra la Svizzera italiana e i rifugiati italiani, giunti in gran numero dopo l’8 settembre 1943. Le iniziative culturali, artistiche e politiche, realizzate durante i circa venti mesi in cui questi rifugiati soggiornarono nel nostro Cantone, sono posti in prospettiva grazie alla presentazione della realtà preesistente e di quelle che le hanno seguite.
Apertura dal 17 aprile al 30 ottobre, martedì-domenica,14h-17h.

"La guerra nascosta"

Presso il Museo Regionale Centovalli e Pedemonte (Intragna), infine, una terza mostra, curata da Francesca Pozzoli. Essa presenta personaggi ed episodi legati alla vita sulla frontiera e in particolare l’attività spionistica e dei servizi d’informazione insediati nel Cantone, nonché i rapporti tra Resistenza italiana e Ticino, con particolare riferimento al territorio dell’Ossola e alla Repubblica in essa insediatasi alla fine del '44. Apertura dal 6 maggio al 30 ottobre, martedì-domenica, 14h-17h.

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