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Tre domande a Peter Wuffli

UBS ha pubblicato risultati superiori alle attese grazie ad una forte ripresa nel secondo trimestre 2003.

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 agosto 2003 - 16:37

Senza cedere all’euforia, Peter Wuffli, presidente del gruppo UBS, fa il punto della situazione e risponde ai suoi detrattori.

swissinfo: I vostri risultati per il primo semestre sono buoni. `Ci si possono attendere ulteriori miglioramenti entro la fine dell’anno?

Peter Wuffli: Siamo molto contenti dei risultati del secondo trimestre, perché vi hanno contribuito tutte le attività. Tutte le nostre divisioni registrano una crescita a due cifre dei profitti. Ciò dimostra che l’UBS è ben posizionata per approfittare della ripresa. E questo ci fa piacere.

L’attività delle aziende si sta riprendendo lentamente e i dati macroeconomici stanno inviando segnali positivi.

D’altro canto, i redditi fissi s’indeboliranno ed è poco probabile che questa diminuzione possa essere compensata dall’attività nei titoli finanziari, com’è il caso nella banca d’investimento.

Per questa ragione prevediamo profitti più deboli nel secondo semestre.

swissinfo: Le piccole e medie imprese (PME) hanno criticato con forza le grandi banche per la reticenza di queste ultime nel concedere crediti. Cosa rispondete?

P.W.: Siamo di gran lunga la banca che concede il maggior numero di crediti. Facciamo dei prestiti a 17'000 PME e vogliamo mantenere il nostro primato. Non abbiamo alcuna intenzione di ridurre o di rinunciare a quest’attività.

È vero però che facciamo una distinzione tra PME che offrono un potenziale interessante a lungo termine e quelle che si muovono in settori strutturalmente deboli, che sopravvivono solo grazie alla debolezza dell’ambiente concorrenziale in cui operano. È questo approccio che alimenta la controversia.

swissinfo: Siete alla ricerca di nuove acquisizioni?

P.W.: La nostra strategia non è cambiata. Ci concentriamo sulla gestione patrimoniale e sulla banca d’investimento a livello mondiale.

Oggi abbiamo una posizione forte in queste attività e ci sforziamo di sviluppare la crescita interna.

Se identifichiamo dei settori nei quali delle acquisizioni ci premetterebbero di raggiungere più rapidamente i nostri obiettivi, come per esempio nella gestione patrimoniale in Europa, lo faremo.

Vorremmo avere maggiori opportunità rispetto ad oggi, ma non abbiamo degli obiettivi specifici.

Intervista di Jacob Greber, swissinfo
(traduzione: Andrea Tognina)

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