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Swisscom guarda oltre le frontiere

Jens Adler, numero 1 di Swisscom, intende investire all'estero nell'interesse degli azionisti (tra i quali, al 65.5 %, la Confederazione) Keystone

Swisscom dispone di troppa liquidità, ma non intende abbassare i prezzi. La compagnia vuole invece sfruttarli per rafforzarsi all'estero.

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 gennaio 2002 minuti

Lo ha detto il suo patron Jens Alder, in un'intervista pubblicata sabato dalla «Basler Zeitung».

Vogliamo - ha affermato Alder - utilizzare la mole di denaro «in modo ragionevole e nell'interesse degli azionisti a cui esso appartiene». Due le possibilità che si presentano all'operatore: la crescita interna o il rafforzamento tramite acquisizioni all'estero.

Il primo scenario si presenta difficile da realizzare vista la posizione di ex monopolio del «gigante blu». Il secondo invece, in questo momento, è più probabile poiché Swisscom «non ha ancora trovato l'oggetto che la completerebbe», ha affermato Alder.

Swisscom punta ad ampliare la sua filiale tedesca Debitel, attiva nella telefonia fissa e mobile, ma sta esplorando anche un'altra pista: la trasmissione dei dati. Se il gruppo non troverà acquisizioni soddisfacenti - si parla di investire oltre un miliardo di franchi - allora una parte del denaro sarà resa agli azionisti, ha precisato Alder.

Attualmente Swisscom, che appartiene per il 65,5% alla Confederazione, dispone di una capacità di «far spesa» valutata tra 5 e 10 miliardi di franchi. Da segnalare che appena lo scorso 9 gennaio Alder aveva precisato che il suo gruppo non intendeva avventutarsi in aquisizioni di vasta portata, preferendo la «crescita prudente».

swissinfo e agenzie

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