Swissair, addio!
La soluzione adottata lunedì da governo e economia sancisce in pratica la fine della compagnia di bandiera. Gli svizzeri perdono così un tassello della loro identità collettiva.
La storia dell'aviazione civile svizzera evidenzia però altri periodi di turbolenze; la stessa Swissair, nata 70 anni fa con il nome di Swiss Airlines, era stata creata nel marzo del 1931 dalla fusione di due compagnie in gravi difficoltà: Balair e Ad Astra, due compagnie aeree elvetiche che gestivano alcune rotte europee.
Le difficoltà dell'aviazione commerciale e lo scarso interesse degli ambienti economici e finanziari per questo settore, ritenuto poco redditizio, contrastavano già allora con l'entusiasmo popolare che accompagnava le prodezze leggendarie degli aviatori.
Fu infatti la crisi nel settore dei trasporti aerei, dovuta alla recessione mondiale, ma anche al fatto che i collegamenti aerei erano poco confortevoli, mal coordinati e aleatori (dipendenti dalle condizioni meteorologiche), a costringere alla fusione le due compagnie svizzere, su pressione della Confederazione che minacciava di tagliar loro le sovvenzioni.
Compagnia di bandiera dal 1947
La fortuna della compagnia aerea nazionale inizia soltanto con il lungo periodo d'espansione economica del dopoguerra. Nel 1947, Swissair diventa compagnia di bandiera (il 30% del capitale è in mano ad enti pubblici), e la legge federale sulla navigazione aerea, entrata in vigore nel 1950, le conferisce in sostanza il monopolio dei voli di linea da e per la Svizzera.
Swissair è tra le prime compagnie ad assicurare voli regolari tra l'Europa e New York. Collegando la Svizzera con il Nord e il Sudamerica sin dalla fine degli anni '40, con l'Africa e l'Asia nei decenni successivi, Swissair si fa ambasciatrice del nostro paese nel mondo intero, tanto più che la sua presenza all'estero è strettamente legata a quella dell'ente incaricato del promovimento turistico.
Simbolo di qualità e mito identitario
Le prestazioni di Swissair sono considerate all'estero il riflesso di qualità tipicamente elvetiche, quali serietà, efficienza, affidabilità, sicurezza. Il mito identitario funziona anche all'interno del paese. Nell'immaginario collettivo, un comandante di bordo di Swissair ha uno statuto sociale (e forse anche un salario) paragonabile a quello di un luminare della scienza, mentre mansioni in realtà modeste faticose come quelle di hostess, diventano una professione di sogno per migliaia di giovani donne.
Nel frattempo si sviluppano e si ammodernano gli aeroporti: lo scalo di Ginevra-Cointrin, che era stato il più importante, a causa della presenza di numerose organizzazioni internazionali in quella città, si fa progressivamente distanziare dall'aeroporto di Zurigo-Kloten, la cui costruzione inizia nel 1948.
Impressionante aumento del traffico
La crescita del traffico aereo negli aeroporti svizzeri è impressionante: da appena 20 000 passeggeri trasportati nel 1945, si passa a 1,2 milioni dieci anni dopo e a quasi 4,5 milioni nel 1965; dieci anni più tardi verrà superato il limite dei 10 milioni di passeggeri trasportati.
Le difficoltà per Swissair cominciano negli anni '80, con la progressiva liberalizzazione dei traffici aerei e le sue implicazioni: guerra dei prezzi, alleanze e fusioni. La situazione si aggrava dopo il no popolare allo Spazio economico europeo: temendo l'isolamento, la compagnia si lancia in una politica d'acquisizione di partecipazioni che si rivelerà catastrofica. Nel frattempo, alcune compagnie importanti sciolgono gli accordi di collaborazione con Swissair per allearsi con gruppi più potenti.
Marco Marcacci

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