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Svizzera solidale: reazioni negative alla proposta PPD

Un coro di voci in difesa della Fondazione «Svizzera solidale» si è levato mercoledì in seguito alla proposta avanzata martedì dal Partito popolare democratico (PPD) di archiviare il progetto. I disegni democristiani hanno suscitato perplessità.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 marzo 2000 - 16:26

Non sono mancati neppure timori e biasimi. In seno al Dipartimento federale delle finanze (DFF) la notizia ha destato sgomento. «Non riuscivamo quasi a crederci. Eppure l'idea della Fondazione fu lanciata proprio dall'allora presidente della Confederazione, il PPD Arnold Koller, nel suo discorso davanti all'Assemblea federale nel marzo 1997», ha dichiarato oggi all'Ats il portavoce del DFF Daniel Eckmann.

Per il ministro delle finanze Kaspar Villiger è comunque chiarissimo che il Consiglio federale continua a sostenere «senza indugi» la Fondazione. Secondo Villiger, l'idea «non è per niente morta». Essa consente di realizzare con molta flessibilità progetti che altrimenti non potrebbero essere concretizzati a causa di regolamenti e costrizioni di budget. Villiger ricorda che nei suoi obiettivi di legislatura il Consiglio federale ha sempre attribuito una grandissima priorità a questa idea. Anche Arnold Koller resta più che mai convinto della validità dell'idea. A suo avviso, si tratta di «un'occasione unica per la Svizzera di fare un gesto di solidarietà nazionale e internazionale». L'ex consigliere federale PPD non ha nascosto di essere stato colto di sorpresa quando ha appreso la decisione del suo partito. Ha tuttavia precisato di essersi tranquillizzato dopo un colloquio con il capogruppo PPD alle Camere federali Jean-Philippe Maitre.

Ora occorre semplicemente «cercare una soluzione congiunta». Koller rammenta che il Consiglio federale aveva pensato sin dall'inizio al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) come uno dei possibili beneficiari. L'essenziale adesso è di evitare di «cadere in un meschino mercanteggiamento».

Pure Ruth Dreifuss continua a credere nella Fondazione solidale. «Una buona idea non viene uccisa da altre idee concorrenti», ha dichiarato oggi la ministra socialista alla Radio svizzera tedesca DRS. Pur riconoscendo i meriti del CICR, la Dreifuss pensa che la Svizzera possa ora «concedersi anche una nuova idea ancora più ampia» di quella che fu una formidabile idea del secolo scorso.

Amareggiata è apparsa la Comunità di lavoro composta di Swissaid, Sacrificio quaresimale, Pane per i fratelli, Helvetas e Caritas che in un comunicato non ha esitato a definire come una «pubblicità discutibile» la proposta del PPD. Le quattro organizzazioni umanitarie affermano che così vengono sconfessati «numerosi politici PPD che si sono impegnati per la creazione della Fondazione». Osservano altresì che il PPD non solo si è espresso «chiaramente a favore della Fondazione» ancora qualche mese fa, ma inoltre figura proprio fra i principali ideatori del progetto.

«La coerenza politica non dev'essere sacrificata per qualche minuto di trasmissioni radio/TV», stigmatizza la Comunità. A suo avviso, peraltro, apparire «in prima pagina dei giornali non è il mezzo adeguato per conquistare favori in politica».

Dal canto suo, il presidente della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) Rolf Bloch teme che tali piani danneggino l'immagine della Svizzera. A suo avviso c'è il rischio che all'estero si abbia l'impressione che la Svizzera stia ritrattando, anche se la proposta emana da un solo partito.

Per Bloch, la proposta democristiana è peraltro prematura: non si può delegare tutto al CICR, sarebbe iniquo, ha detto all'Ats. «Il PPD ha voluto occupare un terreno che più tardi potrebbe diventare d'attualità. È una sparata». Alla Fondazione si deve invece dare la possibilità di dimostrare che si tratta di una buona idea.

swissinfo e agenzie

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