Ricollocamento dei migranti: promesse ferme allo 0,5%
Nel settembre 2015, i paesi dell’UE si erano impegnati a ricollocare 160mila migranti dalla Grecia o dall’Italia, in segno di solidarietà. Finora solo 870 profughi sono stati trasferiti, di cui nessuno in Svizzera. Simonetta Sommaruga ha affermato che i primi richiedenti l’asilo, su un contingente di 1500, arriveranno a partire da marzo. Illustrazione in grafici.
Questo contenuto è stato pubblicato il 07 marzo 2016 - 14:00- Deutsch Flüchtlingskrise: mangelnde Solidarität der EU-Staaten
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Mentre i paesi dell’UE sono riuniti a Bruxelles per un nuovo summit straordinario sulla crisi migratoria, il piano di ricollocamento deciso lo scorso ottobre sembra ormai essere naufragato.
Sempre più paesi, e non solo ad Est, hanno fatto marcia indietro. Lo spiraglio di solidarietà ha lasciato così spazio ad azioni unilaterali, come la simbolica chiusura delle frontiere, ad accuse reciproche e a minacce di esclusione indirizzate a una Grecia sempre più abbandonata a sé stessa.
A cinque mesi dall’accordo, il bilancio è magro: 336 richiedenti l’asilo sono stati ricollocati dall’Italia; 534 dalla Grecia. E i posti d’accoglienza messi a disposizione sono appena 6mila.
Ma c’è di più: gli impegni presi dai singoli Stati non arrivano nemmeno a coprire 2/3 del contingente di 160’000 migranti stabilito dall’Ue in ottobre. Ne restano ancora 60mila da ripartire, mentre da inizio anno sono già arrivate oltre 133mila persone attraverso il Mediterraneo.
Da parte elvetica, la situazione sembra essersi sbloccata. “La Svizzera riprenderà probabilmente 600 richiedenti l’asilo dalla Grecia” e 900 dall’Italia, ha dichiarato alla “NZZ am Sonntag” la Segreteria di Stato della migrazione. E stando alla ministra di giustizia Simonetta Sommaruga, i primi profughi dovrebbero arrivare nel corso del mese di marzo.
In ottobre, anche il governo elvetico si era infatti impegnato ad accogliere 1’500 richiedenti l’asilo registrati in Italia e in Grecia. Un gesto di solidarietà in chiaro-scuro, dato che queste persone erano state sottratte dal contingente di 3’000 siriani che avrebbe dovuto trovare rifugio in Svizzera via l’UNHCR.
Il grafico seguente mostra le promesse fatte dai diversi paesi europei e i richiedenti l’asilo trasferiti finora. Da notare che il ricollocamento concerne unicamente i profughi che hanno buone possibilità di ricevere uno statuto di protezione, pari o superiore al 75% sulla base dei calcoli di Eurostat. In sostanza siriani, eritrei e iracheni.
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