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Tredici milioni per il Pakistan

In occasione della giornata nazionale di colletta per le vittime delle inondazioni in Asia, organizzata mercoledì, la Catena della solidarietà ha raccolto oltre 13 milioni di franchi in promesse di doni.

Questo contenuto è stato pubblicato il 19 agosto 2010

La giornata nazionale di raccolta di fondi si è rivelata un "grande successo", ha indicato la Catena della solidarietà. Complessivamente le promesse di donazioni hanno raggiunto 13,03 milioni di franchi, a cui vanno aggiunti i 3,1 milioni già versati sul conto postale dell'organizzazione (10-15000-6, con la menzione Inondazioni in Asia).

Oltre ai privati cittadini, molti cantoni hanno dato prova di generosità. Il canton Zurigo, ad esempio, ha contribuito con 500'000 franchi, mentre Berna con 200'000. Anche le imprese private hanno fornito il loro sostegno. La Amag, società attiva nel commercio di automobili, ha ad esempio comunicato di aver donato un milione di franchi.

Mercoledì mattina, la presidente della Confederazione aveva lanciato un appello in favore della solidarietà. In un discorso trasmesso dalle tre radio pubbliche, Doris Leuthard ha incoraggiato gli svizzeri a "lasciar parlare il proprio cuore", sottolineando che politicamente si può pensare quello che si vuole dei paesi colpiti, ma che bisogna soprattutto tener presente che a soffrire sono ancora una volta i più deboli, in particolare bambini e anziani.

Le zone alluvionate, principalmente in Pakistan, sono grandi il quadruplo della Svizzera, e comprendono 15 milioni di persone, 6 milioni delle quali hanno bisogno di aiuti immediati, sia medici che alimentari.

La Catena della solidarietà è convinta che, nonostante la difficile situazione politica del Pakistan e la presenza di talebani nelle aree colpite dal disastro, i soldi donati riusciranno a raggiungere le vere vittime della tragedia. L'associazione lavora infatti con collaboratori svizzeri di varie organizzazioni umanitarie che conoscono bene il paese e i suoi abitanti e sanno come evitare la corruzione locale, ha dichiarato il portavoce Roland Jeanneret.

swissinfo.ch e agenzie

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