Puniti i responsabili del maxi traffico di cocaina
Il Tribunale penale federale di Bellinzona ha condannato a 10 anni e 7 mesi di reclusione il principale imputato nel processo per traffico di cocaina dal Sudamerica.
L'uomo italo-argentino è stato riconosciuto colpevole di partecipazione a un'organizzazione criminale e infrazione aggravata alla legge federale sugli stupefacenti.
L'altro imputato, pure italo-argentino, è invece stato prosciolto dall'accusa di sostegno a un'organizzazione criminale. La corte gli ha però inflitto 6 anni e 6 mesi di carcere per infrazione aggravata alla legge sugli stupefacenti.
Le due imputate svizzere - una ticinese e una svizzerotedesca domiciliata in Ticino - sono state condannate rispettivamente a 4 anni e 8 mesi e a un anno e 6 mesi di detenzione con la condizionale. La prima per infrazione aggravata alla legge sugli stupefacenti, la seconda per complicità nello stesso reato.
I quattro erano accusati di aver trasportato dall'America del Sud in Europa almeno 250 chili di cocaina, per conto dalla 'ndrangheta, la mafia calabrese. Per i due uomini il procuratore federale Sergio Mastroianni aveva chiesto pene di 12 e 9 anni di carcere, per una delle donne 7 anni e per l'altra 3 anni, parzialmente con la condizionale.
Tre degli imputati sono stati arrestati il 24 gennaio 2007 al valico italo-svizzero di Brissago, mentre una delle due donne è stata fermata nell'aprile dello stesso anno all'aeroporto di Zurigo Kloten.
Il gruppo avrebbe organizzato almeno due viaggi dal Sudamerica verso l' Italia, nascondendo la droga in un camper: nel primo viaggio, avvenuto nel 2004, sarebbero stati trasportati 64 chili di cocaina; nel secondo, intercettato dalla polizia spagnola nel porto di Castellon nel gennaio 2007, oltre 200 chili.
swissinfo.ch e agenzie

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