Lo stato sociale svizzero è in regressione
La politica sociale della Svizzera è impreparata per far fronte alla crisi attuale, denuncia l'organizzazione assistenziale Caritas, che chiede l'interruzione dello smantellamento del sistema previdenziale.
Questo contenuto è stato pubblicato il 29 dicembre 2008 - 17:55Durante gli anni di crescita, scrive Caritas nel suo Almanacco sociale 2009, la Svizzera non si è preparata alla crisi sul piano della sicurezza sociale. Negli ultimi sei anni si è al contrario assistito a una «regressione a tutti i livelli».
Il sostegno materiale delle assicurazioni sociali e dell'aiuto sociale è stato relativizzato, mentre la pressione per l'integrazione è aumentata senza tener conto della capacità del mercato del lavoro di offrire impieghi alle persone più deboli, constata Caritas nel suo rapporto sull'evoluzione economica e sociale della Confederazione.
Secondo l'organizzazione, gli unici progressi reali sono stati l'introduzione dell'assicurazione maternità e l'armonizzazione degli assegni famigliari. Troppo poco per affrontare tempi difficili.
L'aumento del numero dei senza lavoro previsto per il 2009, avverte Caritas, peserà sulle risorse dell'assicurazione contro la disoccupazione e dell'aiuto sociale. Per far fronte alla recessione, la politica sociale dovrà cessare di favorire lo smantellamento sociale e concentrarsi invece sui programmi di reinserimento professionale.
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