Lo stato sociale svizzero è in regressione
La politica sociale della Svizzera è impreparata per far fronte alla crisi attuale, denuncia l'organizzazione assistenziale Caritas, che chiede l'interruzione dello smantellamento del sistema previdenziale.
Durante gli anni di crescita, scrive Caritas nel suo Almanacco sociale 2009, la Svizzera non si è preparata alla crisi sul piano della sicurezza sociale. Negli ultimi sei anni si è al contrario assistito a una «regressione a tutti i livelli».
Il sostegno materiale delle assicurazioni sociali e dell'aiuto sociale è stato relativizzato, mentre la pressione per l'integrazione è aumentata senza tener conto della capacità del mercato del lavoro di offrire impieghi alle persone più deboli, constata Caritas nel suo rapporto sull'evoluzione economica e sociale della Confederazione.
Secondo l'organizzazione, gli unici progressi reali sono stati l'introduzione dell'assicurazione maternità e l'armonizzazione degli assegni famigliari. Troppo poco per affrontare tempi difficili.
L'aumento del numero dei senza lavoro previsto per il 2009, avverte Caritas, peserà sulle risorse dell'assicurazione contro la disoccupazione e dell'aiuto sociale. Per far fronte alla recessione, la politica sociale dovrà cessare di favorire lo smantellamento sociale e concentrarsi invece sui programmi di reinserimento professionale.

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