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La ferrovia della Jungfrau vuole toccare il cielo

Per il centenario, la società ferroviaria della Jungfrau ha presentato i suoi progetti futuri. Keystone

In un futuro non tanto lontano, lo Jungfraujoch dovrebbe diventare il punto di partenza per una nuova linea ferroviaria con capolinea a 3'700 metri. Ma è giusto sacrificare la montagna per attirare sempre più turisti? Le opinioni divergono.

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 settembre 2011
Ariane Gigon, Zurigo, swissinfo.ch

«Tra qualche anno, masse di gente si arrampicheranno sulla cima. Lì dove regna oggi un silenzio religioso, si udiranno fischi e schiamazzi». Così prevedeva un membro del Club alpino svizzero il futuro della Jungfrau nel 1894.

Era l'anno in cui l'industriale zurighese Adolf Guyer-Zeller inoltrava al governo elvetico la domanda di concessione per la realizzazione di una linea ferroviaria con arrivo sulla Jungfraujoch, la stazione più alta d'Europa, a quota 3'454 metri.

Ultimata nel 1912, la ferrovia della Jungfrau (JBH) festeggerà presto il suo centenario. In vista dell'importante anniversario, la società rievoca oggi la discussione che ne precedette la realizzazione. Nella documentazione si legge che allora le voci critiche furono sommerse dall'entusiasmo di buona parte della popolazione dell'Oberland bernese. Quest'ultima vedeva nel progetto un importante volano per il turismo nella regione. Ma come reagiranno oggi gli amanti della natura ai nuovi progetti futuristici della JBH?

Sedurre, innanzitutto

La società JBH ha presentato durante una conferenza stampa tenuta a Zurigo le nuove idee. «Dobbiamo continuare a sedurre nuovi mercati», ha spiegato Urs Kessler, direttore della società, pensando in maniera particolare ai turisti provenienti da Giappone, Corea del sud e India.

Verrà realizzata per esempio una grande sala d'ingresso in cui da fine febbraio 2012 saranno accolti i turisti. Dal 1° aprile verrà inoltre inaugurata una nuova galleria con nastro scorrevole. «Non possiamo proporre escursioni a piedi a tutti i turisti asiatici», illustra Kessler.

Per Benedikt Loderer, architetto, saggista, fondatore della rivista Hochparterre e attento osservatore degli interventi sul paesaggio elvetico, «la comodità dei turisti è soltanto un pretesto. Ciò che vogliono i promotori è di far avanzare più in fretta i turisti, cosicché ne possano accogliere sempre di più».

È un punto di vista che la società JBH naturalmente non condivide, confermando tuttavia che la velocità è un aspetto sempre più importante per il turista odierno che non ha più né tempo né soldi.  «In pochi giorni vuole vedere il maggior numero di attrazioni possibili», afferma Kessler.

Una Mona Lisa a 3'700 metri

Trasportati da un tapis roulant, i turisti potranno assistere alle spiegazioni sulla costruzione della linea ferroviaria e sullo sviluppo del turismo alpino. Il nastro trasportatore, il cui costo dovrebbe raggiungere 16 milioni di franchi, permetterà di migliorare il flusso della gente, grazie a un percorso circolare. «Oggi, invece, i turisti percorrono lo stesso tragitto sia all'andata che al ritorno», spiega il direttore della JBH.

Ma la società ferroviaria non si accontenta. Nel 2015 o 2016, un nuovo troncone a cremagliera porterà i visitatori a quota 3'700 metri, sull'Ostgrat, occupato fino al 2013 da una stazione di radiotrasmissione di Swisscom.

«Stiamo realizzando un'attrazione tanto affascinante quanto la Mona Lisa a Parigi», afferma Urs Kessler, senza fornire altri dettagli sull'ambiziosa idea.

Bisogna inventarsi qualcosa

Se per qualcuno la montagna guadagna in attrattiva, per i puristi, invece, tale tendenza viene mal digerita. Benedikt Loderer, per esempio, non ha peli sulla lingua nella sua analisi.

«I margini di guadagno diminuiscono e i responsabili di queste località turistiche devono inventarsi qualcosa. Nell'era del divertimento la contemplazione della natura non basta più. Le località invernali sono inoltre confrontate con la concorrenza sempre più agguerrita delle destinazioni balneari».

Sarà la bellezza delle montagne ad uscire sconfitta da questa competizione?  «Sicuramente. Le riflessioni dei difensori della natura finiscono in secondo piano rispetto agli interessi del turismo. Tuttavia, il Cervino resta bello anche se Zermatt si punteggia di orribili blocchi abitativi», sostiene Benedikt Loderer.

Il rischio dell'abbandono

La discussione sul «turismo sostenibile» con infrastrutture in sintonia con la natura sta guadagnando gradatamente terreno. Una tesi che tuttavia Benedikt Loderer non approva. «Si tratta di un discorso che interessa soltanto le zone al di sotto del limite della neve. Al di sopra, queste considerazioni non trovano nessuna considerazione», afferma.

Infatti, secondo l'architetto e saggista Loderer, si starebbe sviluppando nell'arco alpino una «società a due velocità», evoluzione che rischierebbe di lasciare ampie aree disabitate. «I grandi centri cresceranno ulteriormente, i piccoli invece verranno gradatamente abbandonati. Con la disaffezione nei confronti delle località a media quota, lì dove non cade più la neve, c'è il pericolo del totale abbandono».

Nel frattempo, si deve attendere come verrà accolto il progetto di un treno a cremagliera nell'Oberland bernese. Le voci critiche verranno sommerse dall'entusiasmo generale, così come avvenne 100 anni fa?

Un po' di storia

La prima ascensione della Jungfrau risale al 3 agosto 1811.

Durante una passeggiata nel 1893, all'industriale zurighese Adolf Guyer-Zeller viene l'idea di un treno a cremagliera fino allo Jungfraujoch.

Il 21 dicembre 1894 ottiene la concessione per la realizzazione del progetto. Il primo colpo di piccone viene dato il 27 luglio 1896.

I lavori durano 16 anni, invece dei 4 previsti e i costi raddoppiano, passando da 8 a 16 milioni di franchi.

L'ultimo diaframma del tunnel cade il 21 febbraio 1912. La stazione più alta d'Europa viene inaugurata il 1° agosto 1912.

La linea ferroviaria parte dalla Kleine Scheidegg e raggiunge dopo nove chilometri, di cui sette in un tunnel, e 1400 metri di dislivello la stazione finale, a quota 3'454 metri.

La terrazza panoramica Sphinx è stata inaugurata il 1° luglio 1996. È accessibile con l'ascensore più veloce d'Europa.

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Un successo ininterrotto

Ogni anno quasi 700'000 persone si avventurano sullo Jungfraujoch per ammirare il ghiacciaio dell'Aletsch, l'Eiger e il Mönch.

Nel primo semestre del 2011, l'utile della società ferroviaria della Jungfrau (JBH) si è attestato a 11,2 milioni di franchi, in aumento del 23,9% rispetto ai primi sei mesi dell'anno precedente.

Un risultato che va ricondotto in parte alla fragilità dell'euro, grazie a cui la ferrovia della Jungfrau ha registrato un maggiore afflusso di turisti asiatici.

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