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Simbolismo e liberty a Villa Cedri di Bellinzona

Soggetto simbolico di Fausto Agnelli, tra le opere esposte a Bellinzona. Museo Cantonale d'Arte, Lugano

La pittura svizzera alla svolta del Novecento viene illustrata in una grande mostra a Bellinzona, aperta fino alla fine di ottobre. Vi figurano anche numerose opere di grandi artisti svizzeri, come Hodler, Vallotton, Böklin, Klee e i Giacometti.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 settembre 2000 minuti

L'arrivo del millennio ha costituito lo spunto per volgere uno sguardo d'insieme alla produzione pittorica svizzera che ha caratterizzato l'inizio del Novecento. Se infatti artisti quali Ferdinand Hodler e Félix Vallotton sono ben conosciuti, scarsi sono ancora i tentativi di porre in relazione le loro opere con quelle dei loro contemporanei e connazionali meno noti.

L'esposizione "1900. Simbolismo e Liberty nella pittura svizzera" offre quindi l'occasione di mettere a fuoco la complessa varietà di questo periodo di transizione. La si può visitare alla Villa dei Cedri di Bellinzona fino al 29 ottobre e poi a Sion dal 19 novembre al 7 gennaio 2001, mentre Soletta l'ha già ospitata quest'estate.

A parte poche eccezioni, tutti i pezzi esposti risalgono agli anni compresi tra il 1890 e il 1914, quindi fra la stagione naturalista e quella espressionista, escludendo invece quasi completamente il periodo moderno. Si tratta di una scelta originale di 120 opere (ottanta dipinti e quaranta carte) di area simbolista-liberty, provenienti dalle diverse culture figurative della Svizzera tedesca, francese e italiana.

Varie le tendenze che si delineano in questa offerta espositiva: la decisa affermazione della pittura di paesaggio, la propensione all'astrazione e allo spiritualismo, la trasfigurazione degli elementi naturali e, più in generale, il superamento del realismo. Anche la questione dell'identità nazionale assume la sua importanza, ribadita da una serie di dipinti a carattere storico.

Le firme famose sono presenti in maniera rilevante: da Arnold Böcklin a Paul Klee, da Giovanni Segantini ad Augusto e Giovanni Giacometti, senza naturalmente dimenticare Hodler e Vallotton. Ma ci sono anche artisti da scoprire: Fausto Agnelli, Martha Cunz, Otto Ernst, Charles-Clos Olsommer e Charles l'Eplattenier. Le opere provengono da oltre trenta musei e collezioni private elvetiche e sono riprodotte quasi integralmente nel catalogo che accompagna la mostra, disponibile nelle tre edizioni francese, tedesca e italiana.

L'iniziativa é nata grazie alla fortunata collaborazione tra il Kunstmuseum di Soletta, iniziatore del progetto, la Villa dei Cedri di Bellinzona e il Musée cantonal des Beaux-Arts di Sion. Si è così concretizzato l'obiettivo, più volte auspicato a livello federale, di un sempre maggiore interscambio tra le diverse aree culturali svizzere.

Alessandra Zumthor

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