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Si vota in sei cantoni

I tre temi sottoposti agli zurighesi riguardano la salute e i trasporti pubblici Keystone

In tre cantoni svizzero tedeschi - Zurigo, Lucerna e Nidwaldo - in due romandi - Vallese e Vaud - e in Ticino si vota durante la fine settimana su diversi oggetti a carattere regionale.

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 settembre 2001

Dei tre temi in votazione a Zurigo il più controverso riguarda la vendita di farmaci negli studi medici. Dopo che il parlamento ha respinto le richieste contrapposte presentate dai medici e dai farmacisti, in votazione c'è un controprogetto per dare la possibilità ai medici i cui studi si trovano ad almeno 500 metri dalla farmacia più vicina di vendere farmaci.

Attualmente la vendita di medicinali è proibita negli studi medici di Zurigo e Winterthur, mentre è autorizzata nelle regioni periferiche. La pratica è del resto regolata diversamente da cantone a cantone: in tredici cantoni svizzero tedeschi i medici sono autorizzati a vendere farmaci, contrariamente a quanto succede nei cantoni romandi e in Ticino.

Sempre a Zurigo, un'iniziativa popolare della sinistra «per premi delle casse malattia sostenibili per tutti» chiede al cantone di sfruttare l'80% dei sussidi messi a disposizione da Berna per ridurre i premi delle persone a reddito modesto. Attualmente Zurigo utilizza il 65% di tali sussidi, risparmiando così sull'analogo contributo a proprio carico. A livello svizzero sono 11 i cantoni (fra cui tutti quelli romandi e il Ticino) che sfruttano la totalità delle sovvenzioni federali.

Il terzo oggetto zurighese riguarda un credito di 580 milioni di franchi che il cantone intende stanziare per la costruzione di una nuova stazione sotterranea sul lato sud della stazione centrale di Zurigo e di un nuovo tunnel ferroviario verso Oerlikon. Il progetto, per un costo complessivo di 1,45 miliardi, dovrebbe essere portato a termine nel 2012.

A Nidwaldo si decide sul futuro dell'azienda elettrica cantonale. Contro la trasformazione dell'azienda in una società anonima, socialisti, PPD e movimento Nidwaldo democratico hanno lanciato un referendum.

Anche in Ticino, a Bellinzona, i cittadini devono pronunciarsi su un progetto di privatizzazione dell'azienda elettrica comunale. Alla votazione si è giunti dopo che un comitato ha lanciato un referendum contro la decisione di vendita dell'azienda elettrica presa nel maggio scorso dal Consiglio comunale cittadino.

I lucernesi si esprimeranno su un decreto che darà luce verde al governo cantonale per avviare una revisione totale della costituzione cantonale. Lo scorso marzo gli elettori avevano già approvato l'idea di affidare tale compito all'esecutivo, piuttosto che ad un'assemblea costituente. Sempre in ambito costituzionale, il rafforzamento della posizione dei comuni e la promozione di fusioni e altre forme di cooperazione sono le priorità di un secondo oggetto in votazione.

In Vallese si decide su un aumento degli assegni famigliari, che in questo cantone sono già i più alti a livello svizzero. Gli ambienti padronali hanno lanciato un referendum, criticando in particolare il fatto che tali assegni saranno distribuiti senza tener conto del reddito dei beneficiari. La maggiore spesa ammonterebbe a 35 milioni di franchi l'anno, 20 dei quali a carico dei datori di lavoro e 15 dei salariati.

Due gli oggetti in votazione nel canton Vaud: la sinistra ha lanciato un referendum contro la parziale privatizzazione della banca cantonale. il governo vuole infatti ridurre il capitale azionario in mano al cantone dal 51 al 33,3%. I vodesi si esprimono inoltre su una partecipazione cantonale di 90 milioni di franchi per la costruzione a Losanna di un nuovo impianto per l'incenerimento dei rifiuti del costo complessivo di 291 milioni. L'80% dei rifiuti vodesi vengono attualmente smaltiti negli inceneritori di altri cantoni.

swissinfo e agenzie

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