Sensibilizzare i kosovari che rientrano sui pericoli delle mine antiuomo
È lo scopo di una campagna di prevenzione della Croce Rossa Svizzera, che verrà prolungata fino al mese di luglio. A beneficiarne sono soprattutto i bambini.
La Croce Rossa svizzera (CRS) ha deciso di prolungare di due mesi i corsi di sensibilizzazione ai pericoli delle mine antiuomo, destinati ai kosovari che si accingono a ritornare in patria.
Inizialmente previsto fino alla fine di maggio, il programma d'informazione sarà prorogato fino alla fine di luglio. Da febbraio vi hanno già partecipato 1500 persone in tutta la Svizzera.
«Finora sono stati organizzati una settantina di corsi. Abbiamo già ricevuto una ventina di domande di corsi per l'estate», ha dichiarato il coordinatore dei progetti sanitari per kosovari alla CRS, Mick Décosterd. Sulle 1500 persone che vi hanno preso parte, «più del 70 % erano bambini», ha precisato.
La CRS calcola che entro la fine di luglio il numero dei partecipanti salirà a 2-3mila. I corsi - che durano mezza giornata - si svolgono nei centri di aiuto al rimpatrio di kosovari e in istituti scolastici.
La CRS ha assunto due kosovari qualificati per impartire tali corsi. Questi istruttori hanno seguito una formazione di una settimana lo scorso gennaio presso il CICR a Pristina. Adulti e bambini sono resi attenti ai pericoli delle mine e al comportamento da assumere in presenza degli insidiosissimi ordigni.
Intere regioni del Kosovo sono state cosparse di mine antiuomo dall'esercito jugoslavo e dai guerriglieri dell'UCK. Simili a giocattoli, questi ordigni attirano in particolare i bambini ed ogni giorno sono segnalati da due a tre incidenti, spesso con esito letale. Si prevede che le operazioni di sminamento e di bonifica della provincia dureranno diversi anni.
swissinfo e agenzie

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