Rinaturazione dei corsi d'acqua: premi al Ticino
Il cantone Ticino e la Fondazione Bolle di Magadino sono stati insigniti con il “Premio corsi d'acqua 2011” per il risanamento della foce del Ticino. Inaugurata nel 2010, questa zona è diventata un simbolo del progresso nella protezione delle acque e della natura.
Assegnato da Pro Natura e dalle associazioni per l'ingegneria naturalistica, il riconoscimento vuole «incoraggiare il Ticino a portare avanti con coerenza la sua politica in questo senso» hanno detto i promotori dell'iniziativa, giovedì al Castelgrande di Bellinzona durante la cerimonia di premiazione.
«La conclusione del progetto Delta Vivo e la ricorrenza del decimo anniversario del programma di sostegno ai progetti di recupero e valorizzazione dei corsi d'acqua e delle rive a lago rappresentano, per il nostro cantone, un traguardo straordinario» ha detto il Consigliere di Stato Marco Borradori, capo del dipartimento ticinese del territorio.
Dal 2001, come lo ha ricordato il ministro del territorio, il Ticino promuove il recupero degli ecosistemi acquatici compromessi e finanzia progetti di valorizzazione dei corsi d'acqua e di rive a lago.
Si è così lavorato alla messa a cielo aperto di corsi interrati, al recupero di sponde artificiali, all'ampliamento di alvei o ancora alla posa di nuovi canneti. Il ripristino delle condizioni per la libera migrazione dei pesci e della piccola fauna e la creazione di habitat idonei hanno inoltre permesso di migliorare la qualità delle acque ticinesi.
L'investimento complessivo in questi dieci anni è stato di 6,2 milioni di franchi, di cui un terzo a carico del Cantone, ha sottolineato Marco Borradori.
Intervento esemplare
Alla Fondazione Bolle di Magadino, costituita nel 1975 dal governo ticinese, la Confederazione, il WWF e Pro Natura hanno riconosciuto «la rinaturazione esemplare della foce del Ticino».
Dopo l'interruzione dell'estrazione e della lavorazione della ghiaia, iniziata nel 1952 e lo sfratto della ditta Silos Ferrari dall'area nel 2006, la foce è stata recuperata e rivitalizzata, ritrovando quindi la sua vocazione d'origine e diventando uno degli ultimi delta naturali della Svizzera.
Le Bolle di Magadino rappresentano infatti una tappa d'obbligo per gli uccelli migratori sull'asse nord-sud. Gli ornitologi ne hanno osservato finora 171 specie nei loro viaggi verso le zone di svernamento. La riqualifica della foce dopo la partenza della cementeria ha dato avvio ad un nuovo orientamento della politica globale di protezione dei corsi d'acqua del canton Ticino.
Per portare a termine il progetto Delta vivo, si è dovuto procedere alla demolizione di 800 metri di argine sommergibile, ricostruendolo più ad est tramite pennelli intercalati per la protezione dell'argine esterno; abbassare il sedime da 196 a 194,5 metri sopra il livello del mare; rimodellare il materiale spostato ossia 100'000 metri quadrati e formare un'isola centrale ed infine creare un canale laterale all'alveo principale.
Stimolo per il futuro
Per Florin Florineth, professore all'Universität für Bodenkultur di Vienna e presente giovedì a Bellinzona, «i vasti depositi di ghiaia trasformati in isole e banchi, le zone di stagno e i vari nuovi habitat per la fauna e la flora che si sono formati nella zona recuperata testimoniano il successo del recupero ambientale».
«Il premio non è solo un ringraziamento ed un riconoscimento per l'importante lavoro scientifico svolto dalla Fondazione Bolle di Magadino, ma può anche essere interpretato come uno stimolo per la realizzazione di nuove opere di rivitalizzazione e di recupero della capacità ecologica dei corsi d'acqua del cantone Ticino», ha sottolineato il professore.
A suo parere, ci sono ulteriori possibilità d'intervento in Ticino: per esempio il recupero ambientale della foce della Verzasca e di quella della Maggia nel lago Maggiore. In tal modo, con quella del Ticino sarebbe ultimato il «triangolo naturale».
La rivitalizzazione del Ticino tra Bellinzona ed il Verbano è un altro grande progetto sul modello dei lunghi tratti ristrutturati del fiume Inn nel Grigioni e del fiume Thur nei cantoni di Argovia e Zurigo.
Bolle di Magadino
La zona umida di 660 ettari si trova si stende dall'omonima pianura – sita tra Bellinzona e Locarno – alla foce che forma il fiume Ticino quando si immette nel lago Maggiore (Verbano).
Considerate d'importanza internazionale, le bolle sono protette dal 30 marzo 1979. Figurano nell'Inventario federale dei paesaggi (IFP), nell'Inventario federale delle zone golenali d'importanza nazionale, nell'Inventario dei siti di ristoro degli uccelli limicoli in Svizzera, nell'Inventario federale delle paludi d'importanza nazionale, in quello delle zone palustri di particolare bellezza ed infine nell'Inventario dei siti di riproduzione di anfibi d'importanza nazionale.
Nell'ambito della Convenzione di Rasmar (Turchia, 1971), le Bolle di Magadino sono iscritte dal 1982 nella lista delle zone umide di importanza internazionale. Formano una preziosa oasi naturale dove diverse specie trovano l'habitat ideale per nidificare, oltre ad un importante luogo di sosta durante la migrazione.
End of insertionPremio svizzero corsi d'acqua
Si tratta di un riconoscimento pubblico per progetti innovativi e sostenibili attribuito ogni due anni da Pro Natura, l'Associazione svizzera di economia delle acque, l'Associazione di ingegneria naturalistica e l'Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque (VSA).
Giunto alla sua sesta edizione, il Premio è andato in precedenza al cantone di Ginevra (2001), alla città di Zurigo (2003), al Cantone dei Grigioni e al comune di Samedan (2005), ai Cantoni di Basilea-Città e Basilea-Campagna (2007) e al Cantone di Berna (2009).
Il Premio 2011 consiste in una scultura mobile dell'artista luganese Lorenzo Cambin esposta a Castelgrande e che sarà trasferita nei pressi delle Bolle di Magadino.
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