Sì alla Svizzera del Consiglio di sicurezza
Il "governo" delle Nazioni Unite ha dato il via libera all'adesione della Svizzera; da settembre sarà il 190esimo paese dell'organizzazione internazionale.
Al margine dell'impegnativa discussione riguardo alla situazione in Medio Oriente, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha adottato mercoledì sera una risoluzione che raccomanda l'adesione della Svizzera all'Organizzazione delle Nazioni Unite. La risoluzione 1426 è stata eccezionalmente adottata senza votazione.
Il testo raccomanda all'Assemblea generale - l'organo che decide in ultima istanza sulle nuove adesioni - di accettare la richiesta formulata dalla Confederazione. La votazione dovrebbe aver luogo il 10 settembre prossimo. La Svizzera diventerà così il 190esimo paese membro dell'organizzazione.
Saluto al futuro nuovo membro
L'ambasciatore inglese Jeremy Greenstock si è congratulato, a nome di tutti i membri del Consiglio di cui è il presidente di turno, con la Confederazione elvetica «in questa occasione storica».
Il 10 settembre saranno presenti il presidente della Confederazione Kaspar Villiger e il ministro degli esteri Joseph Deiss. Quel giorno al Palazzo di Vetro sarà innalzata la bandiera svizzera.
Si terrà in seguito un ricevimento organizzato dalle autorità elvetiche, cui parteciperanno circa 500 ospiti. Le festività si svolgeranno in tono minore dato che il giorno seguente, gli Stati Uniti e New York in particolare ricorderanno il primo anniversario degli attentati alle Torri gemelle e al Pentagono.
Il consigliere federale Deiss presenzierà ai dibattiti generali, che prenderanno il via il 12 settembre e si protrarranno per due settimane.
Traguardi pubblicati
Lunedì è stato presentato un opuscolo redatto dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in cui si illustrano gli obiettivi e le possibilità della Svizzera nella partecipazione ai processi decisionali delle Nazioni Unite.
La Svizzera aveva ottenuto nel 1948 lo statuto di osservatore. La decisione di chiedere formalmente l'ingresso nell'Onu era stata approvata in votazione popolare in marzo col 55 per cento dei «sì» e con una sofferta, ma raggiunta maggioranza dei cantoni (12 a 11).
swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Partecipa alla discussione!