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Rispunta il «male francese»

La malattia venerea è provocata dal batterioTreponema pallidum. www.bact.wisc.edu

Pur non essendo del tutto scomparsa, negli ultimi decenni la sifilide non destava più preoccupazioni.

Questo contenuto è stato pubblicato il 04 gennaio 2004 minuti

Ma ora, in seguito a un calo nell'uso del preservativo, la malattia venerea si sta di nuovo propagando anche in Svizzera, soprattutto tra gli omosessuali maschi.

Solo qualche decina d'anni fa, l'aggettivo «sifilitico» era considerato una parola volgare, addirittura un insulto, che appena mascherava il grande ribrezzo per il «male francese», com'era spesso chiamata la sifilide.

Infatti, allo stesso modo della gonorrea e delle piattole, la malattia venerea allora più temuta si diffondeva soprattutto nei quartieri malfamati, nei bassifondi. Trasmessa, secondo l'opinione allora più diffusa, da sordidi avventurieri a squallide prostitute.

Poi, agli inizi degli anni 80, è arrivato il flagello dell'aids, e più che delle malattie veneree da postriboli di basso rango, la società ha cominciato a preoccuparsi del futuro di intere generazioni minacciate dal nuovo, terribile male.

E da allora, praticamente, non si è più sentito parlare né di sifilide né di sifilitici. Anche perché - lo dicono le statistiche - la malattia era fortemente regredita. Negli ultimi decenni, nei sei policlinici svizzeri di dermatologia si registravano complessivamente dai 20 ai 40 casi di sifilide all'anno.

Poca roba. Tanto che nel 1998, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha abolito l'obbligo di dichiarazione per i casi di sifilide.

Inversione di tendenza

Ora però, pur senza nessun recondito significato spregiativo, il termine di sifilitico rischia di tornare d'attualità. Perché, parallelamente al preoccupante aumento - si parla del 20% - dei casi di sieropositività, negli ultimi anni si è assistito a un inversione di tendenza anche per quanto concerne altre malattie sessualmente trasmissibili (MST), tra le quali anche la sifilide.

I primi segni di ripresa si sono avuti nei paesi dell'ex Unione Sovietica, nel1994. Poi, dal 1999, si sono riscontrate epidemie di sifilide anche in Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Olanda e Norvegia.

E ora, dopo il nettissimo regresso registrato fra il 1989 e il 1997, il «male francese» si sta nuovamente propagando anche in Svizzera.

L'allarme è stato lanciato dall'ambulatorio di dermatologia di Zurigo, che quest'anno ha già registrato una trentina di casi, «cinque volte di più che alla fine degli anni 90», come ha recentemente dichiarato il primario del centro in un'intervista sulla stampa.

Omosessuali e migranti

Per il momento, almeno, «la recrudescenza delle MST riguarda soprattutto certi ambienti di omosessuali maschi e di migranti provenienti da paesi sub-sahariani», specifica Mirjam Feuz, esperta di epidemiologia dell'UFSP.

La quale deve però ammettere di non conoscere né la vera portata di questa «riapparizione» della sifilide, né le cause della sua recrudescenza, «sia perché mancano statistiche e studi attendibili, sia perché i sintomi non sono sempre facilmente riconoscibili». Per cui occorrerebbe una maggior sensibilizzazione dei medici, per un depistaggio precoce della malattia tramite analisi mirate del sangue.

Inoltre, dato che la sifilide si propaga anche attraverso il sesso orale e, in alcuni casi, addirittura con il bacio, bisognerebbe fornire un’adeguata informazione alle persone più esposte.

Per Mirjam Feuz, è però lecito supporre che anche l'aumento dei casi di sifilide, come per le altre MST, sia dovuto soprattutto «a un certo rilassamento nell'uso del profilattico».

E proprio per questa ragione, la specialista di epidemiologia ritiene che le nuove campagne contro l'aids potranno influire positivamente anche sul contenimento della sifilide.

Ancora una volta, quindi, sarà probabilmente grazie al preservativo che si riuscirà a debellare il «male francese». E il brutto termine di sifilitico potrà tornare, magari definitivamente, nel dimenticatoio.

swissinfo, Fabio Mariani

Fatti e cifre

La sifilide è causata dal batterio Treponema pallidum.
La malattia è trasmessa attraverso contatto sessuale.
La si cura con antibiotici. Trascurata, può provocare anche la morte.

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In breve

Dopo decenni di stagnazione a livelli molto bassi, negli ultimi anni si constata anche in Svizzera un aumento dei casi di sifilide.

La propagazione della malattia, che colpisce soprattutto omosessuali maschi, è probabilmente da attribuire alla crescente reticenza nell'uso del preservativo.

Parallelamente, si registra pure un aumento dei casi di sieropositività.

Di conseguenza, si può supporre che le nuove campagne di prevenzione anti-aids potranno contribuire a ridurre anche i casi di sifilide.

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