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Riserve d'oro della Banca nazionale: i Cantoni vogliono la loro parte

I governi cantonali esigono la loro parte di utili sulle riserve d'oro della Banca Nazionale Svizzera (BNS) che non verranno devolute alla Fondazione di solidarietà. Essi insistono su una percentuale di due terzi, come fissato dal diritto costituzionale.

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 marzo 2000 - 18:38

La Conferenza dei governi cantonali (CdC) critica, in un comunicato diffuso lunedì, l'intenzione del Consiglio federale di modificare la chiave di ripartizione fissata nella Costituzione. I cantoni si rifiutano, in particolare, di impiegare gli utili a loro destinati per determinati scopi pubblici.

La CdC vuole poter decidere in modo indipendente l'impiego della parte di riserve d'oro che spetta ai cantoni, ha sottolineato Kurt Stalder, segretario della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze. «I bisogni variano da cantone a cantone», ha spiegato Stalder.

La BNS inizierà la vendita d'oro all'inizio del mese di maggio. Si tratta di un processo che rientra nel quadro della demonetizzazione dell'oro, iniziata in aprile con l'accettazione della revisione totale della Costituzione.


swissinfo e agenzie

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