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Proteggere contro la violenza nei media d'intrattenimento

I videogiochi contengono spesso immagini violente Keystone

La fondazione Pro juventute lancia una petizione in favore della protezione dei bambini e dei giovani contro le rappresentazioni violente nei media di intrattenimento.

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 settembre 2007

Gli iniziativisti chiedono una regolamentazione a livello nazionale e la creazione di un ufficio di certificazione indipendente che esamini la classificazione di videogiochi, DVD e film per il cinema.

"I bambini e i giovani sono confrontati sempre più spesso con scene di violenza nei media di intrattenimento (computer, cellulari, videogiochi, DVD, ecc.). E la violenza viene rappresentata in modo sempre più crudo e realistico", afferma Pro juventute in un comunicato.

Giovedì a Berna, la fondazione per la protezione dell'infanzia ha lanciato la petizione "Stop alla preoccupante violenza virtuale", nella quale chiede alle autorità di reagire in modo efficace contro questo preoccupante fenomeno.

Norme vincolanti

"L'industria dell'intrattenimento non deve più decidere da sola i limiti di età per la vendita di giochi elettronici. Allo scopo di proteggere i bambini e i giovani, la Confederazione e i cantoni devono creare una regolamentazione politica vincolante a livello nazionale", si legge nel testo della petizione.

Attualmente, la fissazione di limiti d'età per i giochi al computer e per i videogame compete esclusivamente ai produttori e ai commercianti. I fornitori possono sottrarsi a questa autoregolamentazione, visto che per legge non sono soggetti a nessun obbligo. I film per il cinema vengono in parte valutati da commissioni statali, ma in ogni cantone vige in pratica un sistema di controllo diverso.

Di conseguenza i giovani hanno un accesso praticamente illimitato e incontrollato a scene di violenza. Un fenomeno che non fa che banalizzare tali atti e desensibilizzare gli utenti, particolarmente influenzabili, sottolinea Pro juventute.

Collaborazione fra Stato e economia privata

Per colmare questa lacuna, la fondazione chiede la creazione di un ufficio di certificazione nazionale indipendente, incaricato della fissazione di limiti di età, in modo da permettere ai genitori di meglio valutare i contenuti dei media d'intrattenimento.

Affinché la protezione sia realmente efficace, si sottolinea nella nota, occorre una collaborazione fra Stato ed economia privata: "Un controllo puramente statale, nel senso di una classica censura, non avrebbe infatti nessun senso in un settore caratterizzato da trasformazioni tecniche così rapide come quello dei media". Pro juventute propone quindi una strategia di cooperazione come la cosiddetta "autoregolamentazione regolata", già applicata con successo in altri paesi.

Limitare l'accesso ai media dai contenuti violenti però non basta. La fondazione per l'infanzia chiede che si agisca anche in ambito di prevenzione. A tale scopo, la Confederazione e i cantoni vengono a invitati a promuovere la competenza nel campo dei media di intrattenimento presso i bambini, i giovani e i loro genitori.

swissinfo e agenzie

In breve

Pro juventute si impegna a favore dei bisogni di bambini e giovani in tutta la Svizzera e della realizzazione dei loro diritti.

In caso di bisogno fornisce loro aiuti e prestazioni sociali, oltre a sostenerli nel loro sviluppo personale.

Nella sua attività, Pro juventute si orienta ai principi della Convenzione dell'ONU sui diritti del fanciullo del 1989.

Dal punto di vista giuridico, Pro juventute è una fondazione privata, politicamente indipendente e aconfessionale attiva su tutto il territorio svizzero.

Nel 2012 festeggerà il suo centesimo anniversario.

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