Processo Amaudruz: procuratore chiede 15 mesi
Il pubblico ministero ha chiesto 15 mesi di detenzione per l'estremista di destra (nella foto), sotto processo per discriminazione razziale da lunedì a Losanna.
Il revisionista vodese, ha detto il procuratore, «incarna un insulto al quale non è possibile rispondere solo con il disprezzo e il silenzio». Jean-Marc Schwenter si è pure chiesto se sia opportuno offrire una tribuna ad una persona che auspica una condanna severa allo scopo di «dimostrare la natura terroristica» dell'articolo del Codice penale contro il razzismo. Nel rispondere affermativamente a questa domanda, il procuratore ha osservato che la giustizia non deve permettere a persone simili di diffondere i loro «semi dell'odio».
Tenuto conto del fatto che la maggior parte dei reati commessi dal revisionista sono anteriori all'entrata in vigore della norma antirazzista, il 1. gennaio 1995, il pubblico ministero vodese ha preferito non chiedere la pena massima, tre anni di reclusione, anche per evitare di trasformare Amaudruz in un «martire».
Anche le parti civili hanno chiesto la condanna del vodese, definito dall'avvocato della Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo (LICRA), «uno di quei piccoli ideologi dell'odio che nulla hanno imparato dalla storia». Per Philippe Nordmann, «queste persone costituiscono un pericolo reale».
«Imputato Amaudruz, lei è un nazista e un antisemita patologico», ha lanciato al vodese il legale dell'Associazione dei figli e delle figlie dei deportati ebrei in Francia. «Se non fermiamo gli assassini della memoria, il pericolo può rinascere».
L'avvocato della difesa ha contestato le analogie con Jürgen Graf, accusato di aver venduto un migliaio di copie della «Menzogna di Auschwitz» e di propaganda revisionista via Internet. Secondo Patrick Richard, non è dimostrato che Amaudruz abbia venduto un solo libro contrario alla legge antirazzista dopo il 1995: «deve dunque essere prosciolto da quest'accusa».
Riguardo agli articoli pubblicati nel «Courrier du Continent», di cui l'imputato è editore, l'avvocato ha chiesto una multa o una pena detentiva di breve durata. A suo avviso, l'accusa non è nemmeno riuscita a provare che Amaudruz sia un «leader» dell'estrema destra europea.
L'estremista vodese era accusato non solo di aver diffuso opere negazioniste e revisioniste, ma di aver professato personalmente queste tesi nel mensile «Courrier du Continent». Pubblicato in alcune centinaia di copie sin dal 1951, il giornale è considerato dagli osservatori dell'estrema destra come uno dei più importanti organi di propaganda fascista sul piano europeo, se non mondiale.

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