Washington chiamata in causa su UBS
Il giudice del tribunale distrettuale di Miami, presso il quale dovrebbe aprirsi il processo contro UBS, ha chiesto al suo governo di pronunciarsi su un'eventuale sospensione delle attività della banca negli Stati Uniti, nel caso UBS non volesse trasmettere i dati dei clienti americani sospettati di evasione fiscale.
Il giudice Alan Gold ha spiegato che il Dipartimento della giustizia americano ha tempo fino a domenica per rispondere alla domanda.
Il tribunale di Miami potrebbe infatti ordinare il sequestro degli averi di UBS negli Stati Uniti, qualora la banca non dovesse accettare l'ingiunzione di consegnare le informazioni bancarie dei 52'000 clienti americani nel mirino dell'IRS, il fisco statunitense, o se il governo svizzero dovesse impedirle di compiere questo passo.
In una lettera inviata al tribunale di Miami, la banca ha sottolineato che con tale operazione rischierebbe sanzioni in Svizzera. L'affermazione dell'IRS, secondo cui non vi sarebbero conseguenze penali, è sbagliata, sostiene UBS.
Stando alla banca elvetica, l'IRS interpreta in modo errato il segreto bancario quando sostiene che dopo aver già fornito i dati di 250 clienti senza aver subito conseguenze da parte delle autorità svizzere, la banca può consegnarne anche di più.
I dati trasmessi in primavera nell'ambito di un accordo, in cui è stata pagata anche una multa di 780 milioni di dollari, riguardano informazioni inerenti a transazioni americane. Il segreto bancario svizzero non si estende però a informazioni su conti archiviati all'estero. Per questo motivo è stato possibile consegnarle, argomenta l'UBS, per la quale la situazione dei 52'000 clienti è al contrario diversa.
swissinfo.ch e agenzie

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