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Varese e Como non saranno svizzere

Invitare le regioni limitrofe, quali Varese o Como, ad aderire alla Confederazione costituirebbe un atto politico ostile nei confronti degli Stati confinanti: il governo elvetico propone pertanto di respingere una mozione in tal senso.

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 maggio 2010 minuti

Il consigliere nazionale Dominique Baettig (Unione democratica di centro, destra nazional-conservatrice) ha infatti presentato un atto parlamentare chiede di modificare la Costituzione in modo tale da consentire l'integrazione – in qualità di nuovi cantoni – delle regioni limitrofe, se auspicato dalla maggioranza della popolazione interessata.

Oltre a Varese e Como, Baettig menziona esplicitamente la Valle d'Aosta, Bolzano, l'Alsazia, l'Ain, la Savoia e il Giura francese, nonché il Voralberg e il Baden-Würtemberg.

Secondo l'esecutivo, però, un simile invito sarebbe un gesto inopportuno, «che gli Stati vicini potrebbero considerare, a giusto titolo, provocatorio. Una tale revisione della Costituzione violerebbe inoltre le regole fondamentali del diritto internazionale, che non riconosce un diritto generale alla secessione», si legge nella risposta pubblicata venerdì.

Il governo ricorda inoltre che la Confederazione si era rifiutata di accordare la garanzia federale a una disposizione analoga relativa alla Costituzione giurassiana. Il Giura voleva inserire nella sua Carta fondamentale la possibilità di accogliere qualsiasi parte del territorio giurassiano direttamente coinvolto dal plebiscito del 23 giugno 1974 e rimasto fedele nel canton Berna.

swissinfo.ch e agenzie

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