Una campagna antifrontalieri che suscita sdegno
Da lunedì dei manifesti pubblicitari raffiguranti tre ratti che divorano un formaggio svizzero sono apparsi lungo le strade del canton Ticino. Una campagna antifrontalieri e antistranieri condannata dal governo ticinese, che sta suscitando reazioni negative anche all'estero.
La campagna contro "l'invasione del frontalierato" in corso in Ticino è attuata con una serie di manifesti firmati "balairatt.ch", che raffigurano tre tipi di "ratti" sgraditi: uno vestito da operaio edile frontaliero, uno da ladro proveniente dalla Romania ed uno che rappresenta il cosiddetto scudo fiscale, del ministro italiano dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti.
L'autore dei manifesti è un grafico di origine italiana che lavora a Muralto, nei pressi di Locarno, a cui risulta anche essere intestato il sito internet che figura sulle affissioni. Il suo cliente per il momento è rimasto nell'anonimato.
In una nota diramata martedì, il Consiglio di Stato (governo) ticinese ha criticato la campagna e stigmatizzato "il messaggio che essa veicola, genericamente offensivo nei confronti di cittadini stranieri".
Il governo del cantone ricorda anche "il contributo dei cittadini stranieri alla crescita della nostra comunità, sia sul piano dell'economia privata (edilizia, turismo) sia, ad esempio, nell'ambito del funzionamento delle strutture sociosanitarie".
Anche il sindacato Unia Ticino e Moesa ha reagito con indignazione alla nuova "campagna propagandistica di stampo neonazista" in atto in questi giorni in Ticino, ed ha espresso "la sua totale solidarietà ai lavoratori frontalieri e migranti attaccati in maniera così vile e irresponsabile".
Per Unia "ogni silenzio è complice" di fronte a manifesti e altri strumenti di comunicazione di massa che, utilizzando l'immagine dei ratti, rimandano alla propaganda antisemita del Terzo Reich.
Il sindacato italiano CGIL ha dal canto suo indicato, per bocca di Claudio Pozzetti, segretario nazionale dei lavoratori frontalieri, che "farà una campagna di informazione spiegando ai ticinesi che senza i frontalieri le loro aziende sarebbero in difficoltà o chiuderebbero". Pozzetti ha poi affermato che intende chiedere "al governo del canton Ticino di intervenire".
La vicenda sta avendo strascichi anche a Roma. Il parlamentare del Pdl Marco Zacchera, che è anche sindaco di Verbania, è infatti intervenuto con interrogazioni rivolte al ministro degli esteri e a quello dell'economia, denunciando la campagna anti italiani in corso nel canton Ticino, che esprime "un chiaro invito alla derattizzazione".

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Partecipa alla discussione!