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Nuove strategie di lotta contro la violenza giovanile

L'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) ha presentato lunedì a Berna due programmi nazionali di prevenzione della violenza giovanile della durata di cinque anni che prenderanno il via nel 2011.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 giugno 2010

Il primo programma – intitolato «I giovani e la violenza» – è volto in particolare ad attenuare i fattori di rischio, a rafforzare la protezione e ad adattare le strutture attuali. Le misure concrete scaturiranno da un esame approfondito dei provvedimenti esistenti.

L'idea centrale è quella di riunire i vari attori coinvolti nella prevenzione e nella lotta, ossia la famiglia, la scuola e gli spazi sociali frequentati dai giovani. Per finanziare le misure la Confederazione investirà 5,65 milioni di franchi. I costi rimanenti, non ancora quantificati, saranno presi a carico dai cantoni e dai comuni.

Tramite il secondo programma – «Protezione della gioventù dai rischi dei media e competenze mediali» – le autorità federali vogliono migliorare l'informazione, l'educazione e la sensibilizzazione ai nuovi media. Film, internet e videogiochi rappresentano infatti un potenziale pericolo: in particolare, è stato sottolineato, possono accentuare le tendenze aggressive dei giovani.

Al centro delle misure elaborate figura dunque il miglioramento delle competenze in relazione ai media: mentre i ragazzi devono imparare ad utilizzare i mezzi tecnologici in maniera creativa e responsabile, i loro genitori e docenti vanno sostenuti nella loro funzione educativa e di accompagnamento attraverso informazioni e corsi di formazione mirati.

In quest'ottica, ogni anno sarà organizzata un giornata d'azione nazionale d'educazione ai media. La Confederazione farà capo alle offerte provenienti da organizzazioni private e dal settore dei media e collaborerà, a livello cantonale e locale, con gli ambienti economici, le organizzazioni non governative e gli organi competenti. Per questo secondo programma, dal costo totale di 5,275 milioni di franchi, Berna ne mette a disposizione 3. La somma restante dovrà essere raccolta attraverso contributi del ramo.

swissinfo.ch e agenzie

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