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Ginevra: esaminata azione civile di Gheddafi

Il Tribunale di prima istanza di Ginevra ha dedicato giovedì una prima udienza alla domanda di risarcimento inoltrata da Hannibal Gheddafi, in seguito alla pubblicazione delle sue foto segnaletiche nella "Tribune de Genève" il 4 settembre 2009. Il figlio del leader libico ritiene di aver subìto una violazione della sfera privata.

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 marzo 2010 - 18:46

Nell'azione legale intentata lo scorso 22 dicembre, Hannibal Gheddafi ha citato congiuntamente il Cantone di Ginevra - ritenuto responsabile del comportamento del funzionario che ha trasmesso le foto - e il giornale ginevrino, che le ha pubblicate. Per il torto morale subìto, il figlio del leader libico chiede una riparazione di 100'000 franchi, una somma ben superiore ai risarcimenti generalmente concessi nel Cantone, che non eccedono di regola i 10'000 franchi.

Per bocca del suo rappresentante David Lachat, il Cantone lemanico ha auspicato una rapida conclusione del procedimento. "Una soluzione giudiziaria celere potrebbe agevolare l'appianamento della crisi fra la Libia e la Svizzera", ha sottolineato l'avvocato, secondo cui il Tribunale dovrebbe determinarsi unicamente sull'entità dell'indennizzo. Il Cantone di Ginevra è disposto a versare un indennizzo "equo", ma invita il Tribunale a determinarsi sulla questione di sapere se la "Tribune" aveva il diritto o no di pubblicare le foto, ha rilevato Lachat.

Qualora il giornale dovesse essere riconosciuto colpevole, il Cantone chiederà una partecipazione della "Tribune" al risarcimento. Il legale della "Tribune de Genève", Marc Hassberger, auspica invece un esame approfondito del caso, con l'apertura di un'istruttoria volta a determinare i fatti. Il difensore del giornale ritiene inoltre che la procedura riguardante la "Tribune" dovrebbe essere disgiunta da quella concernente il Cantone, perché i reati sono di diversa natura: violazione del segreto d'ufficio per il Cantone e violazione della personalità per il giornale.

La vicenda risale al 15 luglio del 2008, quando Hannibal Gheddafi – figlio del leader libico Muammar – e la moglie erano stati arrestati in un grande albergo ginevrino, in seguito ad una denuncia per maltrattamenti sporta contro di loro da due domestici. La coppia era stata rilasciata dopo due giorni dietro pagamento di una cauzione di mezzo milione di franchi.

swissinfo.ch e agenzie

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