Fisco, l'iniziativa socialista fa discutere
La concorrenza fiscale garantisce imposte ragionevoli e un uso scrupoloso delle entrate: ne è convinto il governo svizzero che mercoledì respinge l'iniziativa popolare "per imposte eque" in votazione popolare il prossimo 28 novembre. Il testo – promosso dal Partito socialista – è volto a ristabilire una giustizia fiscale, «prendendo di mira soltanto l'1% dei contribuenti approfittatori e rendendo giustizia ai restanti 99%».
Depositata nel maggio del 2008, l'iniziativa socialista vuole introdurre un'aliquota d'imposta minima del 22% sui redditi imponibili di oltre 250'000 franchi e un tasso del 5 per mille sulle
sostanze che superano i 2 milioni (imposte cantonale e comunale insieme).
Il testo mira anche ad ancorare definitivamente nella Costituzione il divieto dell'imposta regressiva. Nel caso specifico, si tratta di bandire definitivamente quelle politiche fiscali che i cantoni come Obwaldo hanno cercato di applicare, prima d'essere stati richiamati all'ordine dal Tribunale federale.
Il Consiglio federale e i governi cantonali respingono l'iniziativa, definendola «pericolosa e inutile». Secondo il ministro delle finanze uscente Hans-Rudolf Merz, la concorrenza fiscale è un potente invito a gestire i soldi pubblici in modo parsimonioso e a prevenire ogni aumento sconsiderato delle imposte. Se l'iniziativa fosse accolta il 28 novembre, cantoni e comuni avrebbero inoltre meno remore ad aumentare l'onere fiscale.
Critiche contestate però dal Partito socialista, secondo cui l'iniziativa non provocherà un aumento generale delle tasse. Soltanto 4'000 contribuenti domiciliati a Zugo, Svitto, Nidwaldo, Obwaldo e nei semicantoni di Appenzello (ossia lo 0,2% dei contribuenti della Svizzera), sarebbe direttamente colpito dalla nuova tassazione del reddito, hanno sottolineato martedì gli iniziativisti. A questo si aggiunge una parte dei 5'000 altri contribuenti che abita in uno dei cantoni o comuni che non rispettano attualmente i parametri proposti dal Partito socialista. Per quanto riguarda il patrimonio, invece l'iniziativa tasserebbe di più solo una piccola parte dell'1,5% di multimilionari, ha ricordato il partito.
La maggioranza parlamentare ha già respinto l'iniziativa, come pure l'opzione di un controprogetto diretto. Anche gli ambienti economici vi si oppongono, sostenendo che il testo «comporterà un aumento delle imposte per tutti e non solo per i ricchi». Dal canto suo invece l'Unione sindacale svizzera (USS) sostiene la proposta socialista, poiché «strangola la concorrenza fiscale e ostacola il diffondersi di un trattamento preferenziale per i ricchi».

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