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Svizzera: «Nessuna alleanza con la Gran Bretagna contro l'Ue»

Il ministro degli esteri Didier Burkhalter auspica un rafforzamento dei legami tra Svizzera e Gran Bretagna. Keystone

Il ministro degli affari esteri Didier Burkhalter è convinto che la Svizzera è pronta all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, il principale partner commerciale della Confederazione, che avverrà nel 2019.

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 gennaio 2017
swissinfo.ch/lj

Intervistato da diversi quotidiani elvetici, Burkhalter ha sottolineato che lo scorso mese di giugno il governo ha approvato un piano per adeguare le relazioni bilaterali con la Gran Bretagna. La decisione sulla Brexit, ha detto, apre la via a diverse opzioni.

«Vogliamo migliorare le relazioni in vari ambiti. Si tratta anche di un’opportunità [per la Svizzera], se non bisognerà procedere passando esclusivamente dall’Ue», ha affermato in un’intervista pubblicata dal Tages-Anzeiger e dal Bund. «Vogliamo avere buone relazioni con la Gran Bretagna e forse legami ancora più stretti. Ma non creeremo un’alleanza con la Gran Bretagna contro l’Ue».

Sebbene sussistano ancora diverse incognite, il governo svizzero discuterà a breve di come avviare dei negoziati con Londra. «Il nostro obiettivo è di disporre di una sicurezza legale il più velocemente possibile», ha detto Burkhalter alla Neue Zürcher Zeitung.

Le parole del ministro elvetico fanno seguito al discorso della premier britannica, Theresa May, che martedì ha annunciato l’uscita del suo paese dal mercato unicoLink esterno. La Gran Bretagna aveva votato in favore della Brexit il 23 giugno 2016.

«Perlomeno ora sappiamo cosa vuole il governo britannico e ciò è importante per i nostri legami con il Regno Unito», ha dichiarato Burkhalter alla televisione svizzera di lingua tedesca SRF, a margine del Forum economico mondiale (WEF) di Davos.

La Svizzera, che non fa parte dell’Ue, ha da parte sua concluso oltre 120 accordi commerciali con Bruxelles. Tuttavia, l’accettazione - in votazione popolare nel 2014 – di un articolo costituzionale che prevede la reintroduzione di contingenti annuali dei permessi di lavoro per stranieri, compresi i cittadini europei, ha temporaneamente congelato le relazioni tra Berna e Bruxelles.

Anche nella Confederazione, gli euroscettici stanno valutando la possibilità di disdire l’accordo sulla libera circolazione delle persone, ritenuto fondamentale dall’Ue.

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