Criminalità: «Servono più poliziotti, non pene più severe»
Il giudice federale Hans Wiprächtiger non ritiene necessaria una modifica del nuovo Codice penale, entrato in vigore due anni fa. L'inasprimento delle pene per certi reati, ha dichiarato il magistrato, è meno efficace rispetto a un aumento degli effettivi di polizia.
In un'intervista pubblicata sabato dalla Neue Luzerner Zeitung, Wiprächtiger ha affermato che è l'incremento degli agenti a spaventare maggiormente i potenziali delinquenti. A suo parere, infatti, il numero dei delitti non diminuisce se si aggravano le pene, ma se si applicano efficaci misure preventive.
A fine marzo – anche sull'onda dell'indignazione suscitata dall'uccisione di due ragazze in pochi giorni – la ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf aveva annunciato l'intenzione di migliorare il Codice penale. In particolare, la consigliera federale si era detta interessata a valutare l'opportunità di rendere più severe le sanzioni per determinati crimini.
Secondo il giudice, invece, non vi è alcuna necessità di agire in tal senso. «Posso svolgere bene il mio lavoro anche con l'attuale ordinamento giuridico», ha affermato Wiprächtiger. Ad ogni modo, ha detto, il desiderio di punire più severamente è una questione squisitamente politica di cui deve occuparsi il parlamento.
Widmer-Schlumpf aveva inoltre criticato le pene pecuniarie, inflitte sotto forma di aliquote giornaliere, soprattutto se pronunciate col beneficio della condizionale.
Una perplessità non condivisa da Wiprächtiger: «Non capisco perché una pena pecuniaria con la condizionale dovrebbe incutere meno timore rispetto a pene detentive con la condizionale». Entrambe non vengono infatti attuate finché il condannato si comporta bene, ha aggiunto.
A questo proposito, Wiprächtiger ha fatto presente che le pene con la condizionale sono molto efficaci: il tasso di recidiva in Svizzera è basso, ossia inferiore 10% per i crimini violenti. Ciò giustifica, a suo parere, il fatto che nel nuovo codice sia stata estesa la possibilità di infliggerle. In caso contrario, «non faremmo altro che riempire le prigioni».
swissinfo e agenzie

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