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Collaborazione europea per Swissmedic

L'istituto svizzero di controllo dei farmaci negozierà con l'Agenzia europea per i medicinali (EMEA). Obiettivo: ottenere più rapidamente informazioni utili all'omologazione dei farmaci.

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 novembre 2009 minuti

«È solo una tappa, ma una tappa importante», ha spiegato Didier Burkhalter, che per la prima volta parlava alla stampa nelle vesti di ministro degli interni. La collaborazione con l'EMEA «non risolverà tutti i problemi, ma permetterà di oliare i meccanismi di lotta alle pandemie».

Le difficoltà con cui l'influenza suina ha confrontato il sistema svizzero di omologazione dei farmaci, ha spinto il governo ad elaborare il mandato ad hoc presentato venerdì.

Swissmedic condurrà le trattative assieme all'Ufficio dell'integrazione, alla Direzione del diritto internazionale pubblico e alla rappresentanza elvetica in seno all'Ue.

In futuro, Swissmedic spera di potersi appoggiare maggiormente all'organismo europeo quando verrà chiamato ad esaminare richieste di commercializzazione di farmaci, così da poter dare il suo benestare praticamente in contemporanea con Bruxelles. Per Burkhalter alcuni giorni di ritardo sono accettabili, «ma non delle settimane».

La Legge sui prodotti terapeutici prevede che Swissmedic tenga conto dei pareri emessi da altre autorità estere riconosciute di controllo dei medicinali. Nel corso degli ultimi anni, il Dipartimento federale dell'interno ha ratificato diverse convenzioni sullo scambio di informazioni tra Swissmedic e istituti analoghi operanti in Canada, Stati Uniti, Australia, Singapore e Nuova Zelanda.

swissinfo.ch e agenzie

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