Gli organi d'informazione svizzeri hanno pregiudizi sulla Cina, ha stigmatizzato il rappresentante di Pechino a Berna, Dong Jinyi. In un'intervista, pubblicata dal giornale domenicale "Sonntag", l'ambasciatore cinese ha accusato i media elvetici di disinformazione nei confronti del suo paese.

"I media svizzeri hanno pubblicato notizie negative sulla Cina. Hanno dei pregiudizi, poiché non conoscono la realtà locale. Purtroppo, ne scaturisce così un'immagine sbagliata della Cina", ha deplorato il numero uno della diplomazia cinese in Svizzera, precisando che "per fortuna vi sono anche alcune informazioni positive". A detta di Dong Jiny, è importante che "gli svizzeri, e non solo i giornalisti, possano farsi una propria idea della Cina, scoprendo il paese asiatico con i loro occhi". Secondo l'ambasciatore cinese, Pechino non ha paura delle critiche. Le autorità cinesi apprezzano le critiche "costruttive", ma "non possono accettare che i media deformino i fatti".

Il diplomatico ha inoltre definito "molto solide" le relazioni tra Berna e Pechino, aggiungendo che "piccoli dissensi" non possono intaccarle. Tra i temi sui quali i punti di vista divergono, Dong Jinyi ha indicato i diritti dell'uomo e la democrazia. "La Svizzera deve capire che la Cina mira in primo luogo ad assicurare i bisogni primari ai suoi cittadini. Abbiamo ancora molta strada da fare prima di raggiungere il livello di vita della popolazione elvetica", ha poi spiegato il rappresentante cinese
ricordando che "è ben diverso doversi occupare di 5 o di 500 pecore".

A proposito della visita in Svizzera del Dalai Lama - capo spirituale dei tibetani - prevista per il prossimo ottobre, l'ambasciatore spera che le autorità non gli offriranno "piattaforme" per "le sue attività separatiste".

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