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Berna inquieta per la situazione nello Xinjiang

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha espresso preoccupazione per i recenti avvenimenti nella provincia cinese e ha invitato le parti alla moderazione.

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 luglio 2009 minuti

In un comunicato diramato mercoledì, il dipartimento diretto da Micheline Calmy-Rey "invita tutte le parti alla moderazione, in modo da evitare l'innescarsi di una spirale di violenza".

Inoltre, il DFAE "esorta i responsabili in Cina al rispetto dei diritti democratici, in particolare della libertà d'opinione e della libertà dei mezzi di comunicazione di massa, in osservanza dei principi dello Stato di diritto" e sottolinea "l'importanza di indagini trasparenti sull'accaduto".

Nelle violenze scoppiate sabato nella repubblica autonoma dello Xinjiang hanno perso la vita almeno 156 persone e più di mille sono rimaste ferite, stando all'ultimo bilancio ufficiale. La regione fa parte della Repubblica popolare cinese dal 1949. Gli uiguri, musulmani turcofoni, rappresentano circa la metà dei 20 milioni di abitanti. Gli altri sono soprattutto immigrati cinesi di etnia han che, secondo gli uiguiri, sono i principali beneficiari dello sviluppo economico degli ultimi anni.

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