Amministrazione plurilingue solo sulla carta
L'equa rappresentazione delle quattro lingue nazionali in seno all'amministrazione federale – specialmente tra i quadri – è unicamente teorica, stando a uno studio del Fondo nazionale.
Tra il 2001 e il 2008, 72,7% degli impiegati dell'amministrazione federale erano germanofoni, 20,3% francofoni, 6,7% italofoni e 0,3% di lingua madre romancia. In alcuni settori, tuttavia, i germafoni sono chiaramente sovrarappresentati: è il caso del Dipartimento della difesa (82%) e di quello degli affari esteri (80%).
L'equilibrio più marcato si riscontra nel Dipartimento di giustizia e polizia (68% di germanofoni) e dell'interno (70%).
Dallo studio – realizzato nel quadro del programma PNR 56 del Fondo nazionale svizzero, che ha l'obiettivo di porre basi scientifiche per la politica linguistica svizzera – risulta inoltre che tali differenze sono ancora più marcate a livello di incarichi dirigenziali. Appartenere a una minoranza linguistica riduce infatti fortemente le opportunità di promozione.
Anche la pratica linguistica quotidiana rispecchia questo squilibrio: secondo i dati, a partire dal 2001 il 77% di tutti i documenti ufficiali è stato redatto in tedesco, il 20% circa in francese e soltanto l'1,98% in italiano.
Dal canto suo, il governo aveva affermato la scorsa settimana – sulla base di un rapporto – che la rappresentazione delle quattro lingue nazionali è rimasta stabile, e che gli obiettivi in tal senso sono dunque stati raggiunti.
swissinfo.ch e agenzie

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