Accordo di doppia imposizione con la Francia
Le autorità fiscali elvetiche e francesi hanno parafato una versione rivista della convenzione di doppia imposizione (CDI) conforme agli standard dell'OCSE. È il 4° accordo del genere raggiunto dalla Svizzera.
L'annuncio è stato dato oggi dal Dipartimento federale delle finanze (DFF) al termine di un incontro a Berna tra il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz e il ministro del bilancio francese Eric Woerth.
Merz ha esposto il punto di vista della Svizzera, spiegando la decisione del Consiglio federale di estendere la cooperazione fiscale transfrontaliera e di riprendere integralmente gli standard dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in materia di assistenza amministrativa.
Al centro dei colloqui con Woerth - uno dei più severi critici del segreto bancario - c'era pure l'accordo sulla fiscalità del risparmio con l'Unione europea (UE). Il presidente della Confederazione ha riaffermato l'intenzione del governo di conservare il modello di coesistenza e di respingere lo scambio automatico di informazioni. Merz ha pure ribadito la disponibilità della Svizzera a discutere con l'UE di un miglioramento di tale accordo.
I due ministri hanno pure parlato di questioni bilaterali e della crisi economica.
Per passare dalla "lista grigia" alla "lista bianca" dei paesi cooperativi la Svizzera deve firmare almeno dodici accordi di doppia imposizione con paesi non necessariamente membri dell'OCSE.
swissinfo.ch e agenzie

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