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«Speriamo che queste dimissioni facciano riflettere»

Adolf Ogi (a sinistra) con Samuel Schmid nel 2001, in occasione di un'assemblea dei delegati dell'Udc. Keystone

Gli attacchi al ministro della difesa Samuel Schmid sono stati troppo duri, ritiene il suo predecessore Adolf Ogi, anch'egli oggetto di aspre critiche durante gli anni trascorsi in governo.

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 novembre 2008 minuti

Swissinfo ha intervistato l'ex consigliere federale Adolf Ogi, per cercare di comprendere meglio le sensazioni di un ministro sottoposto a forti pressioni.

swissinfo: Come valuta le dimissioni del suo successore Samuel Schmid?

Adolf Ogi: Per prima cosa, desidero ringraziarlo sentitamente per il suo grande impegno. Sono triste per il fatto che abbia dovuto ritirarsi. La sua motivazione mi ha profondamente toccato: «Lascio la carica per il bene della mia salute, per la mia famiglia, per il mio paese e per l'esercito». È una frase che dice tutto.

Le sue lacrime al momento dell'annuncio hanno destato una profonda emozione. Spero che ciò abbia spinto molti a riflettere sui toni da utilizzare nei confronti di altre persone, anche quando non se ne condividono le idee. Non mi riferisco soltanto al mondo politico, ma anche ad altre sfere.

Uno dei punti di forza del nostro paese è sempre stato il consenso. Dal 1848 viviamo insieme in un clima di pace e libertà: ciò è stato possibile proprio perché abbiamo sempre rispettato le minoranze e la diversità d'opinione.

Mi auguro quindi che le dimissioni di Schmid costituiscano uno stimolo per impegnarsi a favore di un consenso maggiore anche all'interno dei partiti: si tratta di un cambiamento necessario e urgente.

swissinfo: Anche Lei è stato spesso messo sotto pressione dal suo partito. Come ha gestito quelle situazioni?

A.O.: Ognuno reagisce diversamente alla pressione. Personalmente ho sempre cercato il dialogo, in particolare con Christoph Blocher, dal momento che siamo stati eletti entrambi nel Consiglio nazionale nel 1979: per questo motivo eravamo sempre in contatto.

Quando la pressione diventava forte lo invitavo a Kandersteg, dove dapprima discutevamo per un'ora. In seguito, ci raggiungevano altri dirigenti del partito e i miei collaboratori personali. Al loro arrivo, avevamo già raggiunto una buona base di collaborazione.

Poi, solitamente, ci spostavamo al Blausee per una passeggiata e per gustare una trota. A questo seguivano alcuni mesi di tranquillità.

swissinfo: Ha sofferto anche fisicamente?

A.O.: Certo, questo capita a ogni ministro. Non sempre la causa è il proprio partito, ma sicuramente è uno dei fattori. D'altronde, un consigliere federale non può lavorare sempre per il partito. Egli deve innanzitutto rappresentare gli interessi globali del paese: per questo motivo vi sono sempre differenze di vedute con la propria formazione.

swissinfo: Come ha osservato gli effetti della pressione su Samuel Schmid?

A.O.: Ho sempre avuto l'impressione che la tensione lo logorasse interiormente e che nonostante le apparenze faticasse a elaborare la situazione.

La pressione nei suoi confronti è stata semplicemente troppo grande, gli attacchi troppo duri. Una persona non può accettare e superare tutto.

swissinfo: I toni del dibattito politico sono diventati più duri?

A.O.: Sì, senza ombra di dubbio. Dopo il 12 dicembre del 2007 [mancata rielezione di Christoph Blocher in governo, ndr] qualcosa è cambiato, anche alla luce della decisione dell'UDC di attuare una politica d'opposizione.

Ora, a undici mesi di distanza, dobbiamo ammettere che nel nostro sistema politico è assai difficile – anzi, praticamente impossibile – portare avanti una politica di questo genere.

Quando la si vuole praticare a tutti i costi, si finisce per preferire la politica delle persone a quella dei fatti: si spara a zero contro uomini e donne, invece di affrontare i temi reali.

swissinfo: Anche Lei è stato spesso attaccato. Cosa la mantiene ancora nell'UDC?

A.O.: Sono stato anch'io oggetto di critiche, ma non come Samuel Schmid. Ero presidente del partito a livello nazionale, sono stato candidato per il governo ed eletto come membro dell'UDC: è una questione di lealtà. Non è possibile fuggire in un momento di difficoltà.

Inoltre, resto tuttora a disposizione per svolgere un ruolo di mediatore, cercare di costruire il consenso e garantire la stabilità del partito a lungo termine.

swissinfo: Come valuta l'elezione in Consiglio federale del prossimo 10 dicembre?

A.O.: L'UDC è chiamata a una scelta cruciale. Può decidere di presentare un cadidato che sarà eletto dall'Assemblea federale e in un secondo tempo puntare anche a un secondo esponente in seno all'esecutivo, ciò che sarebbe legittimo vista la forza elettorale.

L'altra opzione è quella di presentare un candidato come Christoph Blocher, che verosimilmente non sarebbe eletto. Questo significherebbe la scelta di proseguire una politica d'opposizione.

Il partito deve ora essere guidato con saggezza, anteponendo la politica e la visione a lungo termine agli interessi personali.

swissinfo: Come ha lavorato Samuel Schmid durante i suoi anni in governo?

A.O.: Personalmente, ho diretto due dipartimenti e sono stato due volte presidente della Confederazione. Posso dire che nessun dipartimento è facile.

Il Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport è difficile, grande e importante: non è possibile gestirlo per otto anni senza fare errori. Nel 2005 Samuel Schmid è stato presidente della Confederazione, svolgendo in modo eccellente il suo mandato nell'interesse del paese.

Inoltre, non si è occupato soltanto di questioni inerenti al suo Dipartimento, ma anche di tutti gli altri problemi, portando tranquillità in governo. Proprio grazie alla sua pluriennale esperienza politica, possiede il know-how necessario: per questo motivo la sua partenza è veramente una perdita.

swissinfo, intervista di Christian Raaflaub
(traduzione e adattamento, Andrea Clementi)

ADOLF OGI

Adolf Ogi è nato il 18 luglio 1942 a Kandersteg (canton Berna). Dopo la scuola dell'obbligo, ottiene il diploma commerciale all'«Ecole supérieure de commerce» a La Neuveville, prima di frequentare la «Swiss Mercantile School» di Londra.

Dal 1963 al 1964 dirige l'Ufficio turistico di Meiringen-Haslital (Berna). Nel 1964 passa all'Associazione svizzera di sci, divenendone direttore dal 1975 al 1981. Dal 1971 al 1983 è vicepresidente del Comitato mondiale ed europeo della Federazione internazionale di sci. Nel 1981 è nominato direttore generale e membro del consiglio d'amministrazione della Intersport Schweiz Holding AG.

Iscritto al partito dell'Unione democratica di centro (UDC) dal 1978, Adolf Ogi ne assume la presidenza dal 1984 al 1987. È eletto in Consiglio nazionale (legislativo federale) nel 1979. Il 9 dicembre 1987 viene eletto in Consiglio federale (esecutivo).

Dal 1° gennaio 1988, Ogi ha diretto il Dipartimento federale dei trasporti, delle comunicazioni e dell'energia. Dal 1° novembre 1995 al 31 dicembre 2000, è stato capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport. Nel 1993 e nel 2000 ha ricoperto la carica di presidente della Confederazione.

Al termine del periodo in Governo, Ogi ha lavorato per l'ONU in qualità di consigliere speciale per lo sport al servizio dello sviluppo e della pace.

Adolf Ogi è sposato e padre di due figli.

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Samuel Schmid

Samuel Schmid è nato nel 1947 a Rüti bei Büren (Berna). Dopo gli studi di diritto all'Università di Berna, esercita le professioni di avvocato e notaio.

Membro dell'UDC, inizia la carriera politica nel suo comune, dove è eletto prima nel legislativo poi nell'esecutivo.

In seguito è attivo a livello cantonale. È membro del parlamento bernese dal 1982 al 1993.

Nel 1994, quando è eletto deputato nella camera bassa del parlamento federale, inizia la sua carriera politica a livello nazionale. Nel 1999 accede alla carica di consigliere agli Stati (camera alta). Durante il biennio 1998-1999 è pure alla testa del gruppo parlamentare UDC.

Eletto in governo il 6 dicembre 2000, entra in funzione il primo gennaio seguente. Nel 2005 è stato presidente della Confederazione.

Il 21 giugno 2008 abbandona definitivamente l'UDC e fonda assieme ai dissidenti dell'ala moderata della formazione politica, il Partito borghese democratico (PBD) bernese.

Il 1° novembre partecipa alla fondazione del PBD svizzero. Il 13 novembre rassegna le sue dimissioni per la fine dell'anno.

Samuel Schmid è sposato e padre di tre figli.

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