Per le azioni, diffidate dei consigli della stampa!
Se un giornale suggerisce di acquistare in borsa un determinato titolo, la miglior cosa da fare è correre a venderlo. Lo pretende la rivista "Beobachter".
È paradossalmente questo il miglior comportamento da tenere nei confronti dei consigli degli esperti che figurano sulle pagine del fior fiore della stampa economica elvetica, almeno stando un'inchiesta pubblicata nell'ultimo numero del «Beobachter».
Il quindicinale svizzero-tedesco, spesso attento agli interessi dei consumatori e dei piccoli risparmiatori, si è dato la briga di valutare i suggerimenti pubblicati da gennaio a novembre da testate come «Cash», «Finanz und Wirtschaft», HandelsZeitung» e «Stocks».
Come perdere il 50% dei propri soldi
I risultati sono sconfortanti: se qualcuno avesse investito 1000 franchi nei 66 titoli consigliati da «Cash», alla fine dell'anno avrebbe perso 21 500 dei suoi 66 000 franchi. Si tratta di una perdita netta del 32 %, ben superiore all'andamento dell'indice SMI, che nello stesso periodo di tempo ha lasciato sul terreno il 23 %. Il migliore suggerimento ha permesso un guadagno del 2,6 %, il peggiore ha provocato una perdita del 50,3 %.
Non che «Cash» faccia molto peggio delle testate concorrenti: i giornalisti di «Finanz und Wirtschaft» hanno dato «imbeccate» su titoli che hanno poi realizzato performance fra il -41,2 % e il +3,7 %; la redazione della «HandelsZeitung» ha puntato insieme su un pacchetto di titoli poi crollati del 44,2 %; da parte sua «Stocks» si è affidato ai consigli delle banche: il suggerimento risultato poi peggiore ha perso meno di quello di altri giornali (- 27,9 %), ma il migliore non va oltre il -22,8 %, pari cioè all'andamento dell'SMI.
Consigli di esperti che non valgono nulla
Qualcuno potrebbe pensare che i consigli dei professionisti siano peggiori dell'andamento borsistico medio perché l'annata è stata negativa: quando invece la borsa è al rialzo, gli specialisti fanno meglio dell'SMI. Purtroppo per loro questo non è vero, sostiene il «Beobachter», che si rifà ad un lavoro di licenza realizzato all'Università di Basilea da Luca Pertoldi.
Pertoldi ha analizzato 916 consigli pubblicati fra il 1992 e il 1995 dalla «Finanz und Wirtschaft», arrivando alla conclusione che questi suggerimenti non solo non valgono nulla, ma sono altresì dannosi: un portafoglio realizzato sulla loro base dopo un anno era già del 6,65 % inferiore ad un patrimonio interamente investito in titoli SMI. La conclusione, cifre alla mano, di Pertoldi: «Il momento in cui un'azione viene raccomandata è il punto giusto per venderla».
swissinfo e agenzie

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