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Partita la "settimana cinese"

Il segretario di Stato David Syz (in primo piano) mentre firma l'accordo per il credito misto (foto: swissinfo) Il segretario di Stato David Syz (in primo piano) mentre firma l'accordo per il credito misto (foto: swissinfo)

La Swiss Innovation Week è ufficialmente aperta. Come antipasto, firmato un accordo sulla concessione di crediti per dei progetti ambientali in Cina.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 giugno 2002 minuti

Una novantina di delegati svizzeri e circa 150 loro omologhi cinesi riuniti nel salone d'onore di un lussuoso hotel nel cuore di Pechino, la capitale. I segretari di Stato David Syz e Charles Kleiber, il direttore dell'UFFT Eric Fumeaux ed i vice ministri cinesi Wei Jangua e Wei Yu a condurre le danze. E, lunedì in mattinata, ad alzare il sipario sulla Swiss Innovation Week.

"Due paesi complementari"

Dopo aver ricordato le eccellenti relazioni che esistono tra i due Stati e l'imponente crescita dell'economia cinese nell'ultimo decennio, il vice ministro cinese al commercio estero, Wei Jangua, ha sottolineato come Svizzera e Cina siano due partner complementari.

"Noi abbiamo un grande mercato, molta forza lavoro e stiamo crescendo rapidamente. La Svizzera dispone invece del know-how necessario sia in ambito industriale (macchine o farmaceutica) che nei servizi (assicurazioni o finanza)". Secondo Wei Jangua, ne potrebbe risultare un importante sviluppo delle relazioni bilaterali.

Contratto da 20 milioni di franchi

Ancora durante la cerimonia inaugurale, la firma di un accordo tra i due Stati. La Svizzera, per mano di David Syz, ha accordato un credito misto di 20 milioni alla Cina per dei progetti a tutela del bistrattato ambiente cinese. Il tutto, ovviamente, da realizzare con tecnologie ed equipaggiamenti svizzeri.

"Si tratta di un investimento, il quinto di una serie, che va nella direzione del protocollo di Kyoto", ha dichiarato David Syz dinanzi alla platea. "E a questo proposito, incoraggio il governo cinese ad aderirvi velocemente: pensate a quante collaborazioni simili alla nostra potrebbero scaturirne ".

La parola ai delegati

Ora tocca ai partecipanti, provengano essi dall'economia, dalla scienza o dalla finanza. Fino al 14 giugno spetta infatti a loro approfittare dei contatti che si creeranno nell'ambito della Swiss Innovation Week per esplorare la realtà cinese alla ricerca di opportunità e di concretezza. L'immenso potenziale del mercato cinese affascina. Soprattutto se, dopo l'entrata nell'OMC della Cina, tende sempre più ad ammiccare agli investitori esteri.

Da martedì sono previsti diversi seminari su biotecnologie, ambiente e trasporti pubblici, i temi centrali dell'avventura. Non mancano nel programma neppure dei contatti con le autorità ufficiali, i centri di ricerca, le università o le aziende svizzere già attive in Cina.

Molti delegati dicono comunque di essere in Cina per "una prima presa di contatto". Una specie di missione esplorativa in un territorio di cui si parla molto, ma che spesso resta poco conosciuto. Magari anche, a sentire gli stessi sinologi, a causa della sua estrema complessità.

Marzio Pescia, Pechino

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