Opportunità e rischi nell'era del commercio elettronico
Il fenomeno del commercio elettronico rappresenta un grosso potenziale per l'economia, ma apre anche nuovi problemi. Per adattarsi ai tempi nuovi Berna ha già preso provvedimenti. Se ne è parlato in un seminario del Segretariato di Stato per l'economia.
Un grande potenziale per l'economia, ma anche una nuova sfida al tradizionale quadro legale, sociale e tecnico in cui finora lo Stato e la società in generale hanno operato. L'inarrestabile sviluppo dell'"e-commerce" sta procurando un bel daffare alle autorità in diversi ambiti.
Lo Stato si trova così di fronte ad un difficile compito, ha spiegato David Syz, segretario di Stato all'economia, nel corso di un seminario dedicato al commercio elettronico. Da un lato l'ente pubblico è chiamato ad adottare misure che promuovano questo strumento promettente per l'aumento della competitività del paese, dall'altro deve cercare di non intervenire troppo col rischio di ostacolarne lo sviluppo.
Uno dei fattori determinanti per la diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione è costituito dal grado di fiducia degli utenti, che esigono una particolare protezione per poter ricorrere a questi nuovi e ancora in parte sconosciuti strumenti, senza correre eccessivi rischi. Indispensabile si rivela in particolare il riconoscimento giuridico della firma digitale, al momento ancora svantaggiata rispetto ai documenti scritti tradizionali.
Il progetto di nuova legge sulla firma elettronica, attualmente in preparazione, definirà i criteri da soddisfare affinché venga introdotta una parità di trattamento tra le due forme, ha ricordato il direttore dell'Ufficio federale di giustizia Heinrich Koller. Una legge, ha aggiunto, che dovrà disciplinare anche le delicate questioni relative alla responsabilità degli offerenti e alla protezione dei consumatori in questa nuova forma di "contratto virtuale".
Ma se il commercio elettronico, e più in generale le nuove tecnologie dell'informazione, diventeranno nel prossimo futuro una realtà, nella vita quotidiana come pure nel mondo del lavoro, occorre anche che il sistema educativo si adegui e si preoccupi affinché tutti possano ricorrere a queste nuove opportunità.
Progetti nel settore della formazione sono già stati avviati, ha spiegato Beat Hotz-Hart, vicedirettore dell'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia. Tra le diverse misure prese in considerazione, il miglioramento delle infrastrutture in tutte le scuole e, nello specifico ambito della formazione professionale, nuovi programmi di formazione nel settore dell'informatica.
Affinché la società dell'informazione possa offrire nuove opportunità occorre naturalmente che le infrastruttura funzionino a dovere e in condizioni concorrenziali. Dalla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni notevoli progressi sono stati fatti, ha sottolineato Matthias Ramsauer, dell'Ufficio federale della comunicazione.
Alcuni nodi relativi alla messa a disposizione delle reti di comunicazione rimangono tuttavia da sciogliere, in particolare la liberalizzazione del cosiddetto "ultimo chilometro" della telefonia fissa, ancora sotto il monopolio di Swisscom. Oggetto di tensioni anche politiche, questo settore dovrebbe comunque aprirsi alla concorrenza dopo che le concessioni sono già state vendute per la telefonia mobile.
Il prossimo grande appuntamento nel settore delle telecomunicazioni è previsto il 13 novembre con la vendita all'asta delle concessioni UMTS, tecnologia che segnerà una nuova tappa, e probabilmente anche nuovi problemi da risolvere, per la società dell'informazione.
Luca Hoderas

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Partecipa alla discussione!