Organizzazione mondiale del commercio, dove gli interessi economici si scontrano
Cosa porterà la prossima Conferenza ministeriale all'OMC a Ginevra? Keystone / Salvatore Di Nolfi
I negoziati sulle regole di libero scambio nei settori dell'agricoltura, dei prodotti industriali e dei servizi vanno avanti dietro le quinte da decenni e non stanno diventando più facili. L'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), che terrà una Conferenza ministeriale a Ginevra a partire dal 30 novembre, deve garantire che le regole tengano conto dell'ascesa dei Paesi in via di sviluppo, dell'evoluzione dell'economia digitale e, naturalmente, della pandemia di Covid-19.
Questo contenuto è stato pubblicato il 26 novembre 2021
Sono nata a Yokohama, in Giappone. Abito in Svizzera dal 1999. Ho conseguito un master in relazioni internazionali a Ginevra. Sono responsabile della redazione giapponese di swissinfo.ch dal 2016. In precedenza, ho lavorato per Asahi Shinbun come corrispondente presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a Ginevra per 15 anni e ho seguito da vicino l'attualità multilaterale e svizzera.
Nata in Inghilterra, vivo in Svizzera dal 1994. Mi sono formata come graphic designer a Zurigo tra il 1997 e il 2002. Recentemente mi occupo di elaborazione di immagini e ho raggiunto il team di swissinfo.ch nel marzo del 2017.
I conflitti di interesse tra i Paesi in via di sviluppo e gli Stati industrializzati, e il fatto di tener conto dei bisogni dei consumatori e dei benefici (o inconvenienti) per l'industria, ostacolano il raggiungimento di un compromesso sulle nuove regole del commercio internazionale. Il libero scambio non consiste semplicemente nell'abbassare i dazi doganali, nell'accrescere le importazioni e le esportazioni e nel rendere beni e servizi più economici.
L'eliminazione dei sussidi sugli alimenti trasformati, conformemente a una decisione dell'OMC del 2015, ha portato a una riduzione dei sussidi per l'industria svizzera del cioccolato di 100 milioni di franchi all'anno. Questo è solo un esempio di come un cambiamento apparentemente piccolo possa avere un impatto negativo su un intero settore.
Scopri le immagini di alcuni dei punti salienti della storia dell'OMC:
L'Accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio (GATT) è nato nel 1947 ed è stato firmato al Palazzo delle Nazioni di Ginevra da 23 Paesi, tra cui il Brasile, la Francia, l'India, il Sudafrica, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Il GATT favoriva il libero scambio internazionale e l'eliminazione delle barriere al commercio. A seguito dell'Uruguay Round, il GATT è stato aggiornato nell'accordo "GATT 1994", con cui è stata istituita l'OMC nel 1995. wto
L'OMC è stata creata nel 1995. Alcune regole dell'organizzazione internazionale provengono dal GATT. Mentre il GATT copriva principalmente il commercio delle merci, l'OMC si è ampliata per includere anche il commercio dei servizi e la proprietà intellettuale. Keystone / Str
L'ambasciatore svizzero all'ONU, Philippe Rossier (a destra), e il direttore generale dell'OMC, Renato Ruggiero, presentano l'accordo dell'ottavo ciclo negoziale sul commercio multilaterale, "l'Uruguay Round", firmato dalla Svizzera. L'immagine è stata scattata il primo giugno 1995 alla sede dell'OMC a Ginevra. Keystone / Patrick Aviolat
Il leader cubano Fidel castro (al centro) discute con il presidente sudafricano Nelson Mandela (a destra) e il primo ministro italiano Romano Prodi (a sinistra). Nel maggio 1998, 132 membri dell'OMC hanno partecipato alla seconda Conferenza ministeriale a Ginevra, la quale ha anche commemorato il 50° anniversario del sistema commerciale multilaterale. Keystone / Donald Stampfli
Il capo della delegazione cinese, Long Yong Tu, legge il programma prima della sessione d'apertura dell'OMC nel settembre 2001. Due mesi dopo, in occasione della Conferenza ministeriale di Doha, in Qatar, la Cina ha aderito all'OMC. Keystone / Fabrice Coffrini
Una quarantina di agricoltori coreani manifestano di fronte alla sede dell'OMC a Ginevra nel luglio 2006. Si sono recati a Ginevra per opporsi a quelle che considerano le politiche neoliberali degli Stati Uniti e di altre nazioni capitaliste e per promuovere la solidarietà internazionale tra i popoli. Keystone / Martial Trezzini
Il direttore generale dell'OMC, Pascal Lamy, in compagnia della mascotte "Finley the fish" alla sede dell'OMC a Ginevra, nel novembre 2007. La mascotte è stata usata per protestare contro le sovvenzioni che favoriscono la pesca eccessiva. Keystone / Salvatore Di Nolfi
Il ministro indiano del commercio e dell'industria, Anand Sharma (a sinistra), e il ministro brasiliano degli affari esteri Celso Amorim (a destra), si esprimono durante una conferenza stampa organizzata dopo una riunione ministeriale del G20 a Ginevra, nel novembre 2009, un giorno prima dell'inizio della settima Conferenza ministeriale dell'OMC. Keystone / Martial Trezzini
Membri di una ONG protestano contro l'OMC durante la settima Conferenza ministeriale a Ginevra, nel dicembre 2009. Keystone / Salvatore Di Nolfi
Un'impiegata dell'OMC aggiunge il nome della Federazione di Russia sulle sedie dei membri della delegazione prima dell'adesione della Russia all'OMC, durante l'ottava Conferenza ministeriale dell'OMC a Ginevra, nel dicembre 2011. Keystone / Martial Trezzini
Manifestazione contro l'ottava Conferenza ministeriale dell'OMC di fronte al Centro internazionale di conferenze di Ginevra, nel dicembre 2011. Keystone / Martial Trezzini
Nel marzo scorso, la direttrice generale dell'OMC, Ngozi Okonjo-Iweala (al centro dell'immagine), e il presidente dei negoziati sulle sovvenzioni alla pesca, l'ambasciatore Santiago Wills (a sinistra), hanno incontrato i rappresentanti della coalizione "Stop Funding Overfishing". La bozza di accordo sulle sovvenzioni alla pesca sarà discussa durante la dodicesima Conferenza ministeriale a Ginevra. Bryan Lehmann
Manifestazione di Medici senza frontiere davanti alla sede dell'OMC, nel marzo 2021. L'organizzazione chiede una deroga dei diritti di proprietà intellettuale per i vaccini e i farmaci contro la Covid-19. La questione dovrebbe essere al centro di un accesso dibattito alla prossima Conferenza ministeriale. Reuters / Denis Balibouse
Storicamente, non c'è mai stato un momento in cui il commercio è stato così libero come oggi. Non mancano tuttavia delle barriere commerciali. Le regole che governano il commercio non hanno infatti tenuto il passo con la velocità del cambiamento. Per questo motivo, i negoziati commerciali globali devono tenere conto delle numerose questioni che dividono le nazioni industrializzate e quelle in via di sviluppo, compresi i forti interessi dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina).
Ci vogliono anni solo per stabilire un'agenda per i colloqui, poiché è necessario un consenso tra i membri dell'OMC. Questo ha portato al paradosso che non è stata presa alcuna misura concreta per riformare l'OMC, nonostante l'urgente bisogno di riforme sia stato riconosciuto da più parti.
La pandemia ha complicato ulteriormente le cose. Il commercio mondiale si è bloccato e ha portato a un ripensamento su come prepararsi a crisi sanitarie simili in futuro. Il divieto di esportare prodotti medici e le gravi interruzioni della catena di approvvigionamento hanno messo in evidenza quanto siano diventati interdipendenti i Paesi.
Aspetti quali la salute pubblica o l'ambiente preoccupano sempre di più. La proposta controversa di rinunciare temporaneamente ai brevetti sui vaccini Covid, il divieto di sovvenzionare la pesca eccessiva e il commercio di plastica sono diventati questioni pressanti.
La dodicesima Conferenza ministeriale, inizialmente prevista in Kazakistan nel giugno 2020, si svolgerà a Ginevra solo per la quarta volta nella sua storia. Alla Conferenza, il più alto organo decisionale dell'OMC, i ministri di 164 Stati membri si incontreranno faccia a faccia. La crisi del coronavirus potrà dare un nuovo impulso e contribuire alla formulazione di nuove regole per il commercio globale?
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