Nuovi negoziati tra la Svizzera e l'Ue a partire dall'autunno
È quanto scaturito dalla visita a Bruxelles del ministro degli esteri elvetico, dove Deiss ha incontrato quattro commissari Ue, tra cui Michaele Schreyer, responsabile del bilancio, che chiede una maggior collaborazione di Berna nella lotta alla frode.
Nella sua missione a Bruxelles, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri, Joseph Deiss, ha preparato il terreno alle trattative con Romano Prodi, presidente della Commissione europea; poi ha incontrato Chris Patten, responsabile delle relazioni esterne dell'UE; Michaele Schreyer, responsabile del budget e della lotta alla frode; e Günter Verheugen, responsabile dell'allargamento.
L'esecutivo europeo ha intenzione di avanzare senza tergiversare. Questa fine settimana adotterà un progetto di mandato per negoziare con Berna un accordo di collaborazione nella lotta contro la frode, il traffico di sigarette e prodotti agricoli, la frode sull'IVA e altre attività illegali dannose per il budget europeo.
Secondo Patten, i negoziati dovrebbero iniziare non appena il mandato sarà approvato dal Consiglio dei ministri dell'UE, in settembre o ottobre. Quest'autunno esperti svizzeri ed europei si riuniranno per definire le tematiche che interessano le due parti: visto che gli interessi sono «leggermente diversi», secondo Patten bisognerà «avanzare simultaneamente su tutti i dossier». Deiss ha precisato che la Svizzera auspica «un certo equilibrio generale» nelle tematiche da negoziare.
Berna si interessa in particolare a una maggiore cooperazione nell'ambito della sicurezza interna e dell'asilo. Il capo della diplomazia elvetica ha precisato che la Confederazione esclude di negoziare un secondo pacchetto di accordi bilaterali, con un legame istituzionale tra di loro.
La priorità per l'Ue è la lotta alla frode, ha precisato la commissaria europea Michaele Schreyer, che costa all'Unione miliardi di euro ogni anno. Il futuro accordo dovrebbe colmare tutte le lacune della legislazione elvetica in questo settore. Obiettivo principale dei negoziati è di accordarsi sul significato di «frode», che spesso concerne la fiscalità indiretta (IVA) e la concessione di sovvenzioni europee. Va anche migliorato l'aiuto d'ufficio, con una più diffusa trasmissione delle informazioni alle autorità comunitarie.
Secondo l'UE, attualmente la Confederazione non concede un aiuto giudiziario sufficiente nella lotta al traffico di sigarette e prodotti agricoli, traffici per cui la Svizzera costituirebbe un centro importante. Il consigliere federale ha assicurato che Berna è pronta a collaborare perché non vuole essere utilizzata per aggirare la legislazione europea, ma non rinuncerà al segreto bancario.
In merito alla fiscalità sui risparmi, l'Ue sarà pure pronta ad intavolare trattative alla fine dell'anno. La Svizzera, per soddisfare le esigenze europee, si orienterebbe verso una trattenuta alla fonte, all'immagine dell'imposta preventiva attuale.
Le trattative riguarderanno anche settori dove le due parti hanno già espresso il desiderio di negoziare: si tratta dei prodotti agricoli trasformati, dei programmi europei per la formazione, la gioventù, i mass media, la statistica e l'ambiente.
Il capo della diplomazia elvetica ha detto che sarà «molto difficile» che i trattati bilaterali, accettati dal popolo il 21 maggio scorso, possano entrare in vigore il primo gennaio 2001: la procedura di ratifica da parte di alcuni paesi Ue non sarà conclusa in tempo utile.
Nonostante questo ritardo, la Confederazione intende introdurre come previsto, all'inizio dell'anno prossimo, la nuova tassa sul traffico pesante e portare il limite di peso dei camion da 28 a 34 tonnellate, ha annunciato Deiss. L'Ue potrebbe chiedere che altri elementi dell'accordo sul transito siano introdotti anticipatamente, per esempio un contingente di 40 tonnellate. Un gruppo di esperti svizzeri e europei ne discuterà pure quest'autunno.
Con Verheugen, il direttore del DFAE si è accordato in modo che l'Ue informi costantemente Berna sull'evoluzione del processo di allargamento dell'Unione e degli effetti potenziali sugli accordi Svizzera-Ue.
swissinfo e agenzie

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