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Nuovi attacchi in Afghanistan

Continua la fuga di profughi dall'Afghanistan Keystone

Nella serata di lunedì gli USA e la Gran Bretagna hanno lanciato una seconda offensiva contro bersagli sul territorio afgano. L'azione segue quella di domenica sera, definita da Washington "un grande successo". Rimane costante l'esodo dei profughi verso il Pakistan e si delinea una catastrofe umanitaria.

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 ottobre 2001 - 21:02

Gli Stati Uniti hanno condotto per il secondo giorno consecutivo attacchi con missili e aerei sull'Afghanistan, contro 'al Qaida', la rete terroristica di Osama bin Laden, e il regime dei taleban al potere a Kabul. Sono entrati in funzione anche dei missili cruise, lanciati da unità navali e bombardieri.

Per il momento non si conoscono i traguardi esatti della seconda azione militare iniziata intorno alle 18.00 di lunedì. Già in giornata le fonti ufficiali di Londra e Washington avevano affermato che gli attacchi sarebbero continuati per più giorni, senza specificarne gli obbiettivi. Prime notizie d'agenzia indicano dei traguardi nel nord del paese.

I nuovi raid hanno trovato conferma alla Casa Bianca. Il presidente George W. Bush, viene precisato, non ha diramato nuovi ordini, perchè l'operazione è la prosecuzione di quella di ieri.

I primi raid aerei e missilistici anglo-americani in Afghanistan hanno colpito trenta obiettivi, tutti militari. L'obiettivo degli attacchi militari sarebbero stati esclusivamente i Taleban e Osama Bin Laden e non la popolazione civile.

Il presidente ameicano Gorge W. Bush e il capo del Pentagono Donald Rumsfeld si sono detti soddisfatti dell'esito della prima azione. Rispetto alle prospettive dell'azione, il comando militare non ha escluso la possibilità dell'impiego di truppe di terra precisando che «è chiaramente una delle opzioni, ma è troppo presto per decidere».

Il Pentagono sostiene che le ondate di raid della notte tra domenica e lunedì hanno consentito «progressi verso l'eliminazione delle difese aeree afghane», e hanno avuto «un impatto sugli aeroporti militari». Ma nella nota si ammette che mancano elementi per dire se tutti i centri di comando e controllo siano stati annientati.

La situazione umanitaria

La situazione umanitaria si è intanto drasticamente deteriorata dall'avvio dei bombardamenti anglo-americani. Rudolf Hager, direttore dell'ufficio di coordinamento dell'aiuto umanitario svizzero nella città pachistana di Islamabad, parla di catastrofe umanitaria inevitabile. "Da sei a sette milioni di persone rischiano di morire di fame."

Gli attacchi militari impediscono attualmente di convogliare aiuti umanitari nelle regioni colpite e questo si ripercuoterà molto negativamente in vista dell'inverno. Tra poco più di un mese comincerà a nevicare ed allora i trasporti diventeranno impossibili a destinazione di numerose regioni periferiche. "Dovremmo invece potere far pervenire ora questi aiuti", ha detto Hager a swissinfo.


I pacchi sono stati lanciati nell'area centrale dell'altipiano afghano, in cui vive in particolare il gruppo etnico Hazara, una popolazione povera, che risiede in una valle inaccessibile, circondata dalle montagne.

I pacchi, lanciati da alta quota senza paracadute, sono avvolti in una plastica gialla e sono dotati di una specie di ali di plastica che li fanno volteggiare durante la caduta e poi atterrare. All'interno dei pacchi è contenuto un messaggio: «Questo cibo è donato alla popolazione dagli Stati Uniti d'America».

Per il responsabile svizzero, paracadutare aiuti come intendono fare gli americani non servirà a granché. Tanto più che i sacchi lanciati dagli aerei rischiano di uccidere o ferire gente o di cadere in terreni minati. "Si tratta di pura propaganda" sottolinea Hager.

La reazione dei mercati

Le grandi piazze finanziarie europee hanno resistito bene lunedì all'indomani della rappresaglia americana in Afghanistan, perdendo soltanto qualche decimo di punto. La borsa di Londra ha ceduto lo 0,07% rispetto a venerdì, la borsa svizzera lo 0,003%. Addirittura in rialzo dello 0,18% la piazza di Parigi. Francoforte ha guadagnato dal canto suo lo 0,14%.

A Wall Street, la borsa americana ha aperto senza grandi scossoni. Al termine della giornata di contrattazioni l'indice Dow Jones dei titoli industriali ha perso 52,52 punti, corrispondenti allo 0,58 per cento. In rialzo invece il Nasdaq, il mercato telematico dove sono scambiati molti titoli del settore tecnologico, che ha guadagnato 0,23 punti, più 0,01 per cento.

Giornata festiva, invece, in Giappone. Gli operatori spiegano la buona tenuta con il fatto che gli attacchi aerei erano attesi e lo shock è stato meno forte di quello provocato dagli attentati dell'11 settembre, che aveva fatto crollare le borse al livello più basso degli ultimi tre anni.

Sui mercati valutari, il franco svizzero si è leggermente apprezzato sia nei confronti del dollaro sia rispetto all'euro. La valuta svizzera è ricercata in quanto valore d'investimento sicuro.

Il petrolio si è trovato in leggero aumento dello 0,26 per cento. Gli operatori sembrano più preoccupati per la diminuzione della domanda nel contesto della recessione mondiale che degli sviluppi in Medioriente.

swissinfo e agenzie

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