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Nuova iniziativa per migliorare lo statuto degli animali

Franz Weber mentre raccoglie firme a Losanna, in ottobre, per la sua iniziativa sugli animali Keystone

L'ecologista Franz Weber ha depositato giovedì alla Cancelleria federale l'iniziativa popolare «gli animali non sono cose», sostenuta da oltre 110 mila firme. Si tratta del secondo testo che intende cambiare lo statuto giuridico degli animali.

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 novembre 2000 - 12:37

L'iniziativa, lanciata lo scorso febbraio, vuole cambiare lo statuto giuridico degli animali, che il diritto svizzero considera come cose. Gli animali sono esseri viventi le cui dignità, intuiti e sensibilità al dolore devono essere presi in considerazione dall'essere umano, sottolinea il testo. L'iniziativa è stata lanciata quale reazione al rifiuto del Consiglio nazionale, nel dicembre del 1999, di modificare lo statuto giuridico delle bestie.

La Protezione svizzera degli animali, la Società dei veterinari svizzeri e varie organizzazioni di difesa degli animali hanno pure depositato un'iniziativa sullo stesso tema, intitolata «l'animale non è una cosa». Questo testo è del resto già formalmente riuscito, visto che la Cancelleria federale ha annunciato che 140 708 delle 142 704 firme raccolte sono valide.

Nonostante le due iniziative popolari, non è ancora detto che il popolo sia un giorno chiamato alle urne per esprimersi in merito. Il Consiglio degli Stati ha infatti deciso di occuparsi di questa problematica, accettando un'iniziativa parlamentare di Dick Marty (PLR/TI). Ora ha incaricato la commissione competente di preparare un progetto che conferisca all'animale lo statuto d'essere vivente, realizzando le modifiche che ne derivano in numerosi settori del diritto civile.

In ogni caso i due comitati hanno fatto sapere che non ritireranno le loro iniziative fino a quando dai lavori parlamentari non emergerà concretamente un nuovo statuto giuridico per gli animali. In caso contrario, le iniziative saranno mantenute e sottoposte al verdetto popolare.

Secondo Franz Weber il cantone di Zurigo si è dimostrato particolarmente sensibile a questa tematica, visto che ha fornito 23 151 firme alla sua iniziativa. È seguito da Vaud con 16 025, Berna con 15 746 e Ginevra con 8 820. Nel Ticino ne sono state raccolte 3 188 e nei Grigioni 2 076.



swissinfo e agenzie

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