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Nucleare: lodi alla Svizzera per deposito scorie

Il modo di procedere della Svizzera per cercare depositi di scorie radioattive è esemplare. Lo sostiene il ministro dell'ambiente tedesco Sigmar Gabriel. A questi Moritz Leuenberger ha assicurato mercoledì a Berlino che nell'ambito della procedura di selezione per i siti, i Länder tedeschi confinanti con la Svizzera godranno degli stessi diritti di partecipazione delle regioni elvetiche.

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 maggio 2009 minuti

Di fronte alla commissione tedesca per l'ambiente del Bundestag (la Camera del popolo tedesca), Leuenberger ha illustrato l'attuale situazione. Vi è stata «una animatissima discussione», condotta in modo amichevole, ha detto poi il ministro elvetico alla stampa.

Leuenberger ha sottolineato che la questione dei depositi per le scorie radioattive non è legata ad altri dossier bilaterali come l'avvicinamento di aerei a Zurigo Kloten. Pur ribadendo «l'ingiusta soluzione» delle restrizioni tedesche per i voli, Leuenberger ha sottolineato che la sicurezza dei depositi resta una questione non negoziabile.

La selezione concreta dei siti, che avverrà in tre tappe, si estenderà sull'arco di circa dieci anni. Le singole tappe saranno caratterizzate da un'ampia procedura di audizione a cui parteciperanno anche gli stati limitrofi. Leuenberger calcola che un sito definitivo sarà stabilito nel 2017- 2018 con una votazione popolare. Occorrerà poi una procedura di autorizzazione, per far sì che nel 2025 il deposito possa entrare in funzione.

Il governo svizzero ha confermato che nella vasta procedura di ricerca dei depositi saranno coinvolta anche la Germania. I tedeschi che abitano le zone di confine hanno gli stessi diritti degli abitanti svizzeri: potranno ricorrere al tribunale contro eventuali decisioni, ha sottolineato Leuenberger.

Leuenberger ha inoltre firmato a Berlino l'atto di adesione della Svizzera all'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA). Istituita su iniziativa di Germania, Danimarca, Spagna e Austria, la nuova organizzazione, alla quale hanno già aderito 83 Stati, intende diventare il motore trainante delle attività di promozione delle energie verdi.

swissinfo.ch e agenzie

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